ℱausto
Di Nisio e Maurizio Acerbo, consiglieri comunali del Partito
della Rifondazione Comunista a Pescara hanno predisposto la proposta di
delibera sull'adozione del Software Libero nell'Amministrazione
Comunale di Pescara votata nella seduta del 5 Aprile 2004. Comune
di
Pescara.
È necessario fornire alcune delucidazioni sul percorso seguito e sulla "novità" che Pescara rappresenta rispetto alle varie iniziative che si sono registrate in questi ultimi anni sul territorio nazionale. Innanzitutto a Pescara non si voterà per il rinnovo del Consiglio Comunale per i prossimi 4 anni. Pertanto si è trattato del rispetto di un preciso impegno elettorale e non di un intervento demagogico per assicurarsi fette di elettorato. Pescara, inoltre, è un terreno fertile per il "free software" (inteso, e mi sembra lapalissiano come "libero" e non come "gratuito") in quanto, per merito della Metro-Olografix, associazione telematica conosciuta in tutta Italia, si è radicata una buona cultura orientata soprattutto verso le libertà informatiche.
Inoltre all'interno della struttura comunale vi sono delle professionalità tecniche che nulla hanno da invidiare a quelle competenze tecniche che in ambito unix - linux sembrano essere appannaggio di alcune realtà metropolitane del Nord Italia (giova, infatti, ricordare, che il free software serve anche a questo; cioè a rendere stanziali le professionalità e non a concentrarle in uno specifico punto della globo).
Viste le esperienze professionali del consigliere Di Nisio il quale, seguendo l'evoluzione del Free Software fin dal 1992 , è riuscito ad essere immediatamente produttivo con Linux a costo zero, il gruppo del PRC del Comune di Pescara ha pensato che lo stesso si sarebbe potuto realizzare per il Comune di Pescara, visto che i PC dell'Ente vengono usati quasi esclusivamente per la connessione in rete, per l'utilizzo di una procedura proprietaria di gestione e per l'office-automation.
Quindi hanno buttato giù una delibera cercando di non fare la stessa cosa che hanno prodotto gli amministratori degli altri Enti Locali italiani sullo stesso tema. L'imperativo è stato, pertanto, quello di passare dalle mere parole ai fatti. Non più soltanto princîpi, ma piani di azione precisi, puntuali e ben scadenzati.
Chi ha un minimo di dimestichezza con il mondo del Free Software non avrà alcun dubbio nel comprendere il significato dei singoli passaggi della delibera. Essi si propagano con iniziative che vanno ad esplicare i loro effetti nel breve, medio e lungo periodo. Sarà una fase di transizione che durerà, presumibilmente, alcuni anni ed il vero problema non è quello della formazione del personale (Quante funzionalità di Ms Word usate quotidianamente ???), ma quello della implementazione delle procedure necessarie ad un Ente Locale.
L'innovazione è proprio questa: "collettivizzare" lo sviluppo del software. Certo questo termine non piacerà ai linuxiani di "destra", ma è piaciuto, ed è questo quello che importa, ai rappresentanti di Alleanza Nazionale e di Forza Italia del Comune di Pescara che hanno votato la delibera formalizzando il loro apporto con una specifica dichiarazione di voto.
Ad oggi il dirigente del Settore Informatica del Comune di Pescara, l'Ing. Marco Scorrano ha già predisposto l'avvio di un Forum per lo sviluppo di procedure informatizzate per la gestione delle esigenze di Enti Pubblici partendo dalla “Gestione del Patrimonio Immobiliare” e della “Gestione delle Rivalutazioni economiche”.
Una degli elementi che possono dare adito a perplessità è il punto n° 2 della delibera che afferma: “... di dare atto che detto provvedimento non comporta impegno di spesa...". È soltanto una frase di rito che indica il non necessario impegno finanziario diretto per l'approvazione della delibera. In ogni caso l'Amministrazione Comunale di Pescara ha da poco approvato il bilancio di previsione per l'esercizio 2004 nel quale è stanziata la somma di 500.ooo € per il settore informatica. Con l'approvazione di questa deliberà il rinnovo delle dotazioni hardware dell'ente sarà molto meno oneroso a discapito, purtroppo, del magnate di Redmont. Un ultimo invito i consiglieri di Pescara lo vogliono rivolgere a tutti Voi che credete nelle “Libertà” affinché anche nei vostri comuni, province e regioni ci si muovano verso la liberazione dalla schiavitù informatica monopolistica secondo i dettami di RMS.
La delibera comunale può interessare alcuni, la propongo nella sua versione tratta dal pdf comunale.
È necessario fornire alcune delucidazioni sul percorso seguito e sulla "novità" che Pescara rappresenta rispetto alle varie iniziative che si sono registrate in questi ultimi anni sul territorio nazionale. Innanzitutto a Pescara non si voterà per il rinnovo del Consiglio Comunale per i prossimi 4 anni. Pertanto si è trattato del rispetto di un preciso impegno elettorale e non di un intervento demagogico per assicurarsi fette di elettorato. Pescara, inoltre, è un terreno fertile per il "free software" (inteso, e mi sembra lapalissiano come "libero" e non come "gratuito") in quanto, per merito della Metro-Olografix, associazione telematica conosciuta in tutta Italia, si è radicata una buona cultura orientata soprattutto verso le libertà informatiche.
Inoltre all'interno della struttura comunale vi sono delle professionalità tecniche che nulla hanno da invidiare a quelle competenze tecniche che in ambito unix - linux sembrano essere appannaggio di alcune realtà metropolitane del Nord Italia (giova, infatti, ricordare, che il free software serve anche a questo; cioè a rendere stanziali le professionalità e non a concentrarle in uno specifico punto della globo).
Viste le esperienze professionali del consigliere Di Nisio il quale, seguendo l'evoluzione del Free Software fin dal 1992 , è riuscito ad essere immediatamente produttivo con Linux a costo zero, il gruppo del PRC del Comune di Pescara ha pensato che lo stesso si sarebbe potuto realizzare per il Comune di Pescara, visto che i PC dell'Ente vengono usati quasi esclusivamente per la connessione in rete, per l'utilizzo di una procedura proprietaria di gestione e per l'office-automation.
Quindi hanno buttato giù una delibera cercando di non fare la stessa cosa che hanno prodotto gli amministratori degli altri Enti Locali italiani sullo stesso tema. L'imperativo è stato, pertanto, quello di passare dalle mere parole ai fatti. Non più soltanto princîpi, ma piani di azione precisi, puntuali e ben scadenzati.
Chi ha un minimo di dimestichezza con il mondo del Free Software non avrà alcun dubbio nel comprendere il significato dei singoli passaggi della delibera. Essi si propagano con iniziative che vanno ad esplicare i loro effetti nel breve, medio e lungo periodo. Sarà una fase di transizione che durerà, presumibilmente, alcuni anni ed il vero problema non è quello della formazione del personale (Quante funzionalità di Ms Word usate quotidianamente ???), ma quello della implementazione delle procedure necessarie ad un Ente Locale.
L'innovazione è proprio questa: "collettivizzare" lo sviluppo del software. Certo questo termine non piacerà ai linuxiani di "destra", ma è piaciuto, ed è questo quello che importa, ai rappresentanti di Alleanza Nazionale e di Forza Italia del Comune di Pescara che hanno votato la delibera formalizzando il loro apporto con una specifica dichiarazione di voto.
Ad oggi il dirigente del Settore Informatica del Comune di Pescara, l'Ing. Marco Scorrano ha già predisposto l'avvio di un Forum per lo sviluppo di procedure informatizzate per la gestione delle esigenze di Enti Pubblici partendo dalla “Gestione del Patrimonio Immobiliare” e della “Gestione delle Rivalutazioni economiche”.
Kensan.it
Una degli elementi che possono dare adito a perplessità è il punto n° 2 della delibera che afferma: “... di dare atto che detto provvedimento non comporta impegno di spesa...". È soltanto una frase di rito che indica il non necessario impegno finanziario diretto per l'approvazione della delibera. In ogni caso l'Amministrazione Comunale di Pescara ha da poco approvato il bilancio di previsione per l'esercizio 2004 nel quale è stanziata la somma di 500.ooo € per il settore informatica. Con l'approvazione di questa deliberà il rinnovo delle dotazioni hardware dell'ente sarà molto meno oneroso a discapito, purtroppo, del magnate di Redmont. Un ultimo invito i consiglieri di Pescara lo vogliono rivolgere a tutti Voi che credete nelle “Libertà” affinché anche nei vostri comuni, province e regioni ci si muovano verso la liberazione dalla schiavitù informatica monopolistica secondo i dettami di RMS.
Fausto
Dott. Di Nisio
Consigliere Comunale PRC - Comune di Pescara
fausto.dinisio@odc.pescara.it
cons.dinisio@comune.pescara.it
Consigliere Comunale PRC - Comune di Pescara
fausto.dinisio@odc.pescara.it
cons.dinisio@comune.pescara.it
La delibera comunale può interessare alcuni, la propongo nella sua versione tratta dal pdf comunale.
COMUNE DI PESCARA
CITTA’ DI PESCARA
Il Consiglio Comunale
DELIBERA
1. Di adottare il "Software Libero" nella amministrazione comunale. In particolare l'utilizzo di software libero dovra' avvenire attraverso i seguenti atti:
a) utilizzazione immediata di suite di "office automation" libere basate su formati di immagazzinamento dei dati anch'essi "liberi";2. Di dare atto che detto provvedimento non comporta impegno di spesa.
b) utilizzazione immediata di Sistemi Operativi "free" sui "server" dell'amministrazione;
c) migrazione entro 1 (uno) anno dalla data della presente delibera di tutti i Sistemi Operativi dei "client" del proprio network amministrativo verso sistemi operativi "desktop" liberi;
d) costituziore di un "forum" permanente con il compito di analizzare, studiare e proporre soluzioni di promozione del "Software Libero" tra la cittadinanza;
e) attivazione di corsi di formazione del personale amministrativo sull'utilizzo di piattaforme basate su Sistemi Operativi liberi attraverso strumenti di "e-learning" da realizzarsi mediante utilizzazione delle economie di spesa derivanti dall'adozione del presente provvedimento;
f) sostituzione graduale di tutte le procedure informatiche dell'Ente con procedure "aperte" sia dal lato del codice che da quello del formato di immagazzinamento dei dati e realizzate con la collaborazione di altri soggetti pubblici e privati attraverso tecniche di "collettivizzazione dello sviluppo del software";
g) richiesta, nei bandi di gara o nei preventivi per i nuovi acquisti di hardware, della compatibilita' con sistemi operativi liberi;
h) memorizzazione e pubblicazione dei dati dell'amministrazione messi a disposizione della cittadinanza in vari formati di cui almeno uno "libero";
i) collaborazione con tutti gli altri Enti, dislocati sul territorio nazionale e non, che hanno gia' adottato procedure e formati dei dati "liberi".