La
nanosolar ha chiuso i battenti per non essere riuscita a battere la
concorrenza con i suoi prodotti innovativi ma al di sotto delle
aspettative.
Un nuovo tipo di pannelli fotovoltaici entra in produzione per le compagnie di servizi (utility) che disporranno di una opportunità senza precendenti di produrre energia fotovoltaica a basso costo. In seguito la Nanosolar metterà a servizio anche dei singoli consumatori la sua tecnologia. Si tratta di pannelli a film sottile di terza generazione.
L'azienda si chiama Nanosolar e produce pannelli con la conosciuta tecnologia rame, gallio, selenio e indio (CIGS) però questa volta viene usata la forma a nanoparticelle disciolte in una soluzione che fatta evaporare produce una pellicola sottilissima (1 micron) che ha l'effetto fotovoltaico.
Il substrato è una lamina di alluminio e il processo è seriale quindi grandi rotoli di alluminio vengono svolti e sulla superficie viene depositata la soluzione con sistemi simili alla stampa su carta. In tal modo vengono prodotte 50 mila celle fotovoltaiche per ogni rotolo in un ciclo continuo.
La lamina di alluminio stampata viene sigillata tra due lastre di vetro temperato andando a formare pannelli da 1metro per 2 metri senza cornice e dalle forti resistenze meccaniche, tali maggiori dimensioni sono permesse dal fatto che questa tecnologia permette pannelli molto più leggeri.
Il rendimento delle singole celle è intorno al 16% come certificato dal NREL (National Renewable Energy Laboratory) mentre quando assemblate in singoli pannelli si hanno efficienze tra l'11 e il 12%. Le celle vengono smistate a seconda della loro efficienza andando a formare pannelli con vari gradi di conversione della luce solare in potenza elettrica.
La Nanosolar ha adottato una serie di accorgimenti per avere costi finali di installazione e trasporto molto bassi. Infatti il costo dei pannelli rappresenta una modesta perte del costo finale dell'impianto, è quindi importate ridurre i costi extra-pannelli.
Per esempio la connessione elettrica è facilitata, il trasporto è più facile, la quantità di materiale per il montaggio è minore, vengono ridotte le lunghezze dei cavi, la quantità di manodopera per l'installazione è ridotta. Da notare la notevole uscita in corrente e la maggiore tensione massima di stringa. Ulteriori informazioni su questo sistema chiamato Utility Panel si trovano nella versione italiana del loro sito.
Il CEO della Nanosolar, Martin Roscheisen, ha dichiarato a un giornalista di una testata che la sua azienda intende dimostrare che i loro pannelli hanno una "capital efficiency" pari a tre volte quella dei pannelli della First Solar. Con capital efficiency si intende un rapporto che comprende vari costi tra cui i costi dell'impianto di fabbricazione.
Essendo la produzione orientata alle utility non saranno resi pubblici i singoli accordi e quindi i prezzi per le grandi commesse di pannelli fotovoltaici. Le ultime dichiarazioni sui costi dei pannelli della Nanosolar parlavano di un costo di 30 $cent a watt di picco per il produttore, che poi potrebbe rivendere a 0.90$/Wp mentre il costo per l'utente finale potrebbe essere di 2$. Il CEO della nanosolar, Martin Roscheisen diceva che con "$1-per-watt panel it is possible to build $2-per-watt systems", cioè è possibile costruire un sistema fotovoltaico dal costo di 2$ al watt di picco con questa tecnologia. Ma non si sa se queste affermazioni siano ancora attuali.
La produzione è tutta prenotata, lo stabilimento produttivo è situato in Germania e prossimamente sarà aperto anche lo stabilimento di San Jose, California. I due impianti produrranno inizialmente 12 Megawatt/anno, a regime dovrebbe produrre oltre 1 Gigawatt di pannelli. Da notare come la produzione iniziale sia estremamente piccola rispetto alle potenzialità dichiarate dalla Nanosolar.
Quanto è 1 Gw/anno? In termini energetici non è molto anche se è un record o comunque quanto produce la First Solar. Rispetto all'energia elettrica consumata in Italia (340 Twh/a) si tratta dello 0.44% supponendo che i pannelli siano distribuiti tra nord, centro e sud (1500 h/a equivalenti).
Durata dei pannelli garantita per 25 anni. La sigillatura della pellicola di alluminio tra due lastre di vetro temperato conferiscono al prodotto una elevata impermeabilizzazione dagli agenti atmosferici.
Si noti come la Nanosolar senta di dover comparare la sua tecnologia con quella della First Solar che rappresenta l'azienda che produce pannelli con costo per watt più basso (siamo molto sotto la soglia di 1$ per watt).
Nota:
prima stesura di questo articolo: 26 dic 2007
riscrittura completa di questo articolo: 16 set 2009
Un nuovo tipo di pannelli fotovoltaici entra in produzione per le compagnie di servizi (utility) che disporranno di una opportunità senza precendenti di produrre energia fotovoltaica a basso costo. In seguito la Nanosolar metterà a servizio anche dei singoli consumatori la sua tecnologia. Si tratta di pannelli a film sottile di terza generazione.
L'azienda si chiama Nanosolar e produce pannelli con la conosciuta tecnologia rame, gallio, selenio e indio (CIGS) però questa volta viene usata la forma a nanoparticelle disciolte in una soluzione che fatta evaporare produce una pellicola sottilissima (1 micron) che ha l'effetto fotovoltaico.
Il substrato è una lamina di alluminio e il processo è seriale quindi grandi rotoli di alluminio vengono svolti e sulla superficie viene depositata la soluzione con sistemi simili alla stampa su carta. In tal modo vengono prodotte 50 mila celle fotovoltaiche per ogni rotolo in un ciclo continuo.
La lamina di alluminio stampata viene sigillata tra due lastre di vetro temperato andando a formare pannelli da 1metro per 2 metri senza cornice e dalle forti resistenze meccaniche, tali maggiori dimensioni sono permesse dal fatto che questa tecnologia permette pannelli molto più leggeri.
Il rendimento delle singole celle è intorno al 16% come certificato dal NREL (National Renewable Energy Laboratory) mentre quando assemblate in singoli pannelli si hanno efficienze tra l'11 e il 12%. Le celle vengono smistate a seconda della loro efficienza andando a formare pannelli con vari gradi di conversione della luce solare in potenza elettrica.
La Nanosolar ha adottato una serie di accorgimenti per avere costi finali di installazione e trasporto molto bassi. Infatti il costo dei pannelli rappresenta una modesta perte del costo finale dell'impianto, è quindi importate ridurre i costi extra-pannelli.
Per esempio la connessione elettrica è facilitata, il trasporto è più facile, la quantità di materiale per il montaggio è minore, vengono ridotte le lunghezze dei cavi, la quantità di manodopera per l'installazione è ridotta. Da notare la notevole uscita in corrente e la maggiore tensione massima di stringa. Ulteriori informazioni su questo sistema chiamato Utility Panel si trovano nella versione italiana del loro sito.
Kensan.it
Il CEO della Nanosolar, Martin Roscheisen, ha dichiarato a un giornalista di una testata che la sua azienda intende dimostrare che i loro pannelli hanno una "capital efficiency" pari a tre volte quella dei pannelli della First Solar. Con capital efficiency si intende un rapporto che comprende vari costi tra cui i costi dell'impianto di fabbricazione.
Essendo la produzione orientata alle utility non saranno resi pubblici i singoli accordi e quindi i prezzi per le grandi commesse di pannelli fotovoltaici. Le ultime dichiarazioni sui costi dei pannelli della Nanosolar parlavano di un costo di 30 $cent a watt di picco per il produttore, che poi potrebbe rivendere a 0.90$/Wp mentre il costo per l'utente finale potrebbe essere di 2$. Il CEO della nanosolar, Martin Roscheisen diceva che con "$1-per-watt panel it is possible to build $2-per-watt systems", cioè è possibile costruire un sistema fotovoltaico dal costo di 2$ al watt di picco con questa tecnologia. Ma non si sa se queste affermazioni siano ancora attuali.
La produzione è tutta prenotata, lo stabilimento produttivo è situato in Germania e prossimamente sarà aperto anche lo stabilimento di San Jose, California. I due impianti produrranno inizialmente 12 Megawatt/anno, a regime dovrebbe produrre oltre 1 Gigawatt di pannelli. Da notare come la produzione iniziale sia estremamente piccola rispetto alle potenzialità dichiarate dalla Nanosolar.
Quanto è 1 Gw/anno? In termini energetici non è molto anche se è un record o comunque quanto produce la First Solar. Rispetto all'energia elettrica consumata in Italia (340 Twh/a) si tratta dello 0.44% supponendo che i pannelli siano distribuiti tra nord, centro e sud (1500 h/a equivalenti).
Durata dei pannelli garantita per 25 anni. La sigillatura della pellicola di alluminio tra due lastre di vetro temperato conferiscono al prodotto una elevata impermeabilizzazione dagli agenti atmosferici.
Si noti come la Nanosolar senta di dover comparare la sua tecnologia con quella della First Solar che rappresenta l'azienda che produce pannelli con costo per watt più basso (siamo molto sotto la soglia di 1$ per watt).
Nota:
prima stesura di questo articolo: 26 dic 2007
riscrittura completa di questo articolo: 16 set 2009