Fiorello Cortiana

partito dei Verdi

Data: 21 feb 2006


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Le battaglie di Fiorello Cortiana per difendere le libertà dei Navigatori:

  • battaglia per non sporcare la fedina penale ai ragazzi che scaricano musica da Internet (decreto Urbani)
  • uso del software libero nella pubblica amministrazione
  • battaglie contro la censura (500 siti censurati in febbraio)
  • battaglie per la privacy
  • battaglie contro il decreto Grande Fratello
  • battaglia contro i brevetti software (brevettare le idee)
  • battaglia per il wireless attualmente bloccato dal Decreto Gasparri
  • intenzione di legiferare sul Trusted Computer e sul DRM a favore degli utenti
Fiorello Cortiana - Verdi

Inoltre Fiorello Cortiana dei Verdi (collegio del Senato Lombardia 3 e Lombardia1) propone di partecipare alla stesura del programma per l'innovazione presente su piattaforma wiki:

Programma per l'innovazione dei Verdi (il programma è liberamente modificabile)


Da Punto-Informatico

Internet e i diritti negati

di Fiorello Cortiana e Oriana Persico (Verdi) - Neo-cons, teo-cons e totalitarismi: strumenti di oggi, logiche, controllo e metodi di repressione di ieri


Roma - Si potrebbe dire che a Tunisi lo sapevamo già: i governi stanno utilizzando lo sterminato patrimonio di informazioni consegnato dalla rete ai fini di un controllo permanente e invasivo degli individui, mentre le aziende ci profilano per scopi di mercato. Non può scandalizzare il navigatore di imbattersi su inquietanti notizie inerenti le violazioni di privacy democraticamente distribuite sul globo, quando in queste aree sono notamente al potere forze conservatrici, se non, peggio ancora, governi teocratici o totalitaristi.

Si pensi al caso Cina, proprio prima del summit di Tunisi (il WSIS): Yahoo consegna al governo i nomi -ovvero gli indirizzi e-mail- di due giornalisti -nel testo sono reperibili parole come democrazia e libertà, cosa che costituisce reato agli occhi del governo. Dall'altra parte del Pacifico, notizie anche sul fronte statunitense. Il Dipartimento di Giustizia si è messo in testa di proteggere "zelantemente" (fonte: Herald Tribune; virgolettato dal testo) i cittadini dalla pornografia, con una massiccia ed estensiva estensione del Patriot Act.

Non è la prima volta che si richiede presso giudici federali di forzare i motori di ricerca a dare l'accesso a milioni di ricerche private su Internet, tramite parole chiave selezionate ad hoc: ha fatto notizia il rifiuto di Google, mentre AOL, Yahoo e MSN hanno accettato la richiesta. Sotto l'egida della difesa ai minori, per esempio, da tempo si cerca di far passare una legge già bloccata una volta dalla Corte Suprema, ed è curiosa la convergenza tra teo-con statunitensi e integralisti iraniani: anch'essi in nome della lotta alla pornografia hanno chiuso svariati cyber caffee.

In Italia invece la repressione della rete colpisce il p2p sotto la bandiera della lotta alla contraffazione: abbiamo raccolto migliaia di firma sul decreto grande fratello e sulla Urbani; abbiamo fatto un presidio davanti alle ambasciate statunitense e cinese. A segno minimo di protesta civile.

Infatti ciò che si mette in questione sono i diritti civili: alla privacy (profilare i consumatori ha un fantastico potenziale di mercato e d'altro canto i governi, una volta catalogate, possono abusare di queste informazioni per i propri scopi); alla libertà di espressione e non solo: possiamo parlare di diritto d'accesso alla conoscenza e al sapere, principi peraltro riconosciuti come fondanti delle democrazie di cui siamo cittadini, quanto dalla Dichiarazione Universale di Diritti dell'Uomo.

Giornali, società civile, parlamentari, attivisti, intellettuali sono sensibili al tema. Non a caso proprio durante il WSIS, il 18 novembre presso lo stand Italia, abbiamo lanciato la campagna Tunisi Mon Amour. Per una Carta dei Diritti della Rete".

Intervengono la delegazione ufficiale italiana al completo, Stefano Rodotà, in testa il Ministro Gilberto Gil, fortemente impegnato nel suo paese in politiche di accesso digitale alla cultura; fra i promotori dell'iniziativa Lawerence Lessig e Richard Stallman. Scopo dell'iniziativa sarà fra gli altri introdurre fra gli items della Internet Governance Forum, annunciato a Tunisi da Kofi Hannan col fine di dirimere la questione della governance della rete, quello della creazione di un Bill of Rights of the Net, stimolando il dibattito internazionale: 5 anni, questa la durata del forum che si aprirà a breve ad Atene, per lavorare ad una proposta di carta. Per questo, sostiene Gilberto Gil "lavoreremo insieme con il Brasile e con tutti coloro che nel mondo supportano questa idea".

D'altra parte anche l'Europa è chiamata ad intervenire nel dibattito, come i governi nazionali di tutto il mondo e la società civile, che potrà partecipare a diversi livelli al forum (ormai acquisito il modello multi-stake holder sperimentato col WSIS). In questi giorni, anche l'Europa risponde all'appello: del 24 gennaio è il lancio della campagna presso il parlamento europeo a Bruxelles promossa a alcuni parlamentari europei impegnati nelle battaglie sulla brevettabilità del software. La questione di una vera e propria costituzione per garantire i diritti dei cybernauti e delle cybernaute (visitatori casuali o assidui della rete) è centrale.

Non si può sostenere nessun tipo di automatismo fra la struttura intrinsecamente decentrata e libertaria di Internet ed il suo uso, specialmente da parte attori con un peso ed un potere di azione quali i governi e le grandi imprese. Anche queste strutture vedono una maggiorata "libertà" di azione nel potenziale della rete: un libertà di controllo e di sfruttamento economico, perfettamente comprensibili in rapporto alla natura ed agli scopi di queste due strutture. Un costituzione, ossia il terzo potere, serve a trovare principi e leggi, diritti e doveri entro i quali gli attori possono muoversi ed orientarsi.

I temi sono caldi, il terreno delicato e sdrucciolevole, l'urgenza elevatissima.

Facciamo un prova insieme per avere un idea concreta di cosa possa significare controllo in rete. Tutti coloro che stanno leggendo l'articolo si mettano nei panni di un motore di ricerca cinese, americano o iraniano. Senza andare troppo per il sottile, immaginiamo di dover intercettare in questo testo parole chiave riferibili ai temi pornografia, democrazia, libertà, terrorismo. Il risultato sarebbe più o meno questo:
pornografia: 3
democrazia:4
libertà: 4
terrorismo: 2 (senza contare i riferimenti al Patriot Act)

Questo testo presenta la "criticità" più alta in merito alle parole democrazia e libertà: ove per criticità è da intendersi "rischio" per la sicurezza (dello stato? Della nazione? Del cittadino? Delle major?): con minimo distacco il pericolo di attentati al rispetto della morale sessuale e in ultima posizione quello di attentati terroristici.

Kensan.it

In effetti questo testo è sì ad alto rischio, ma di intercettazione. Transitando tranquillamente attraverso le autostrade telematiche sotto forma di file, grazie alle consenzienti politiche di Yahoo, AOL e MSN, totalmente sdraiati sulle pressioni governative, o dello stesso Google (che pur cerca la contrattazione) può essere intercettato dal Dipartimento della Giustizia americana, o dai governi rispettivamente cinese e iraniano, mentre anche nel vecchio continente assistiamo a pratiche invasive di controllo attraverso la rete.

In coerenza con le logiche repressive e di controllo descritte sopra, è perfettamente naturale che il testo offra lo spunto per un indagine, o peggio per un'azione repressiva (si pensi ai giornalisti cinesi ad oggi in prigione). E non stiamo parlando di una cosa talmente diversa dall'accettare l'idea di una guerra preventiva permanente: l'Iraq avrebbe potuto avere armi di distruzione di massa ed è un nemico della lotta al terrorismo: anche in assenza di una dichiarazione di guerra, o di uno sconfinamento, è stato legittimo invaderlo e bombardarlo in barba al rispetto delle regole e dei trattati internazionali.

Fiorello Cortiana
Oriana Persico


Dal Blog di Beppe Caravita

Le chanches di Cortiana

Elisabetta mi chiede come si metta ora la questione Cortiana, dopo gli impegni presi da Pecoraro Scanio (vedi sotto).

Mi sono chiarito un po' le idee con Fiorello stesso e qualche punto mi appare chiaro:

1) Abbiamo costruito, tutti assieme e in rete, un rapporto di forze nei confronti della dirigenza dei Verdi che ha sortito i primi risultati. Il nostro obbiettivo, credo, deve essere ora quello di giocarci questo rapporto di forze al meglio per far vincere (e non solo nella persona di Cortiana) una linea per l'innovazione aperta dentro l'Unione, e operativa per il nuovo Governo. Questo mi pare il fine, positivo e concreto, e non l'odio, il rancore o il rifiuto per questo o per quello.

Questa vicenda, se andrà a buon fine, è un precedente chiaro e esportabile per l'intera democrazia italiana. Ricordiamocelo. Specie in presenza di una legge elettorale tanto sciagurata.

2) Il prossimo 14 marzo (data provvisoria) con Romano Prodi, Fiorello terrà la giornata nazionale dell'Unione sull'innovazione a Milano. Un evento, speriamo, di legittimazione della linea e della proposta accennata sopra. Compreso un futuro ruolo nel Governo.

3) Fiorello viene candidato (in testa di lista, in pratica) nel collegio Lombardia 3 (Pavia, Lodi, Cremona, Mantova). Mentre mantiene la posizione dopo Poletti in Lombardia 1 (Milano e Monza).

Lombardia 3 è per i Verdi un collegio non facile. La stima è che, per passare, sarebbero necessari 2500 voti aggiuntivi ai Verdi per ognuna delle quattro province (calcolo riferito alle precendenti politiche). Tanti.

Però: alle scorse regionali i Verdi sono andati avanti. E se venissero quantomeno confermati quei risultati il gap sarebbe minore.

Poi credo che Cortiana sappia costruirsi una campagna elettorale su un territorio non lontanto da casa sua.

C'è poi la questione dei resti, che si calcolano su base regionale. Ovvero: se a Milano i Verdi ottenessero un forte successo e insieme anche una crescita in Lombardia 3, chi se ne avvantaggerebbe sarebbe proprio Fiorello Cortiana (come probabile primo dei non eletti in Lombardia 1 e 3).

Quindi le chanches di rielezione non sono poche. Direi a spanne che passano dallo zero al 40%. Non poco.

Ovvio: anche turandosi il naso su certi nomi è quindi fondamentale ora votare Verdi in Lombardia. E, proprio perchè il rapporto di forze è ora evidente e esplicito, non abbiamo da vendicarci su nessuno. Ma solo e soltanto raggiungere l'obbiettivo.

Spero di essere stato esauriente, Elisabetta.

Impegni di Pecoraro Scanio

Resoconto 18 febbraio, conferenza programmatica dei Verdi

Sapendo che sabato 18 febbraio si sarebbe tenuta la conferenza programmatica dei Verdi, abbiamo scelto di manifestare fisicamente la nostra presenza distribuendo ai partecipanti l’appello, finora diffuso solo on-line. La lettera-appello con le firme è stata consegnata direttamente nelle mani del Presidente dei Verdi che ha dimostrato disponibilità e capacità di ascolto riguardo alle tematiche sottoposte.

Abbiamo riscontrato fin da subito la volontà di un’apertura, soprattutto sulla base di una condivisione dei contenuti da noi proposti e di un riconoscimento della funzione svolta da Fiorello in questi anni.

Conseguentemente al dialogo, iniziato nella mattinata e prolungatosi durante il pomeriggio, nel corso della conferenza programmatica Alfonso Pecoraro Scanio, Paolo Cento (coordinatore della segreteria di Presidenza dei Verdi) e Stefano Boco (capo gruppo Verdi senato) si sono dichiarati unitariamente sui seguenti punti:

  • Impegno sostanziale dei Verdi sui temi della libertà e della condivisione della conoscenza, sulle questioni inerenti a copyright, “proprietà intellettuale”, brevettabilità degli alfabeti, diffusione del software libero, riduzione della frattura digitale, infrastrutture e connettività, internet come strumento di partecipazione, sottolineando come tali temi siano a tutti gli effetti un patrimonio condiviso all’interno del partito, come avremo modo di riscontrare durante la campagna elettorale. Ogni eletto Verde, inoltre, si impegnerà a sostenere queste istanze nella sua azione politica ed amministrativa;
  • Riconoscimento di Cortiana come referente del partito sulle tematiche di cui sopra e conseguente valorizzazione della sua persona in un ruolo di governo pertinente, nel caso di vittoria dell’Unione;
  • Candidatura di Cortiana alla Camera dei deputati nel collegio Lombardia 3 (Pavia, Lodi, Cremona, Mantova) come primo nome dopo quello di Pecoraro Scanio, in aggiunta alle precedenti proposte.
Ci sembra che i Verdi abbiano accolto le sollecitazioni di questi giorni che, come ci è stato più volte sottolineato, hanno inciso profondamente sulle decisioni prese ad oggi.

Ci sembra infine importante riscontrare che una mobilitazione avvenuta attraverso la rete sia riuscita ad ottenere risultati concreti, dimostrando che siamo portatori di interessi reali e soprattutto che siamo in grado di esprimerli.

Matilde Ferraro

Arturo Di Corinto

Oriana Persico

P.s. Come vedete ogni tanto un po' di e-democracy serve.....;-)


Dal Blog di ChartItalia

Una mezza vittoria della rete

Altrettanto importante è sapere che, a questo punto, un qualsiasi voto ai Verdi contribuisce alla elezione di Cortiana: o direttamente se dato nel Collegio 3 o indirettamente, grazie al gioco dei resti e degli scorpori, se dato in altri collegi, sopratutto se contigui.

Un invito quindi ai tanti amici che hanno a cuore le tematiche legate alla proprietà intellettuale (copyright, P2P, file sharing, condivisione della conoscenza, open source, ...) ed alle libertà digitali, di valutare la possibilità di votare i Verdi.



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Data: 21 feb 2006
argomento: Politica di sinistra, articoli: Rosa nel Pugno: E-democracy, Censura a Facebook, Legge Levi-Prodi, Il popolo della politica, Partiti di centro sinistra e l'Aborto

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