Udo Ulfkotte
è uno dei più importanti giornalisti tedeschi, molto premiato e che ha
lavorato per 17 anni per uno dei maggiori giornali tedeschi: il Frankfurter
Algemeine Zeitung (FAZ).
Ulfkotte spiega il dietro le quindi del giornalismo occidentale e
illustra che la CIA orchestra gli articoli che leggeremo e guarderemo
in TV in modo da seguire gli interessi americani.
Ulfkotte è morto il 13 gennaio del 2017 all'età di 56 anni per un attacco cardiaco. Si sentiva minacciato e aveva riconosciuto che la sua vita era in pericolo ma che si trovava in una posizione migliore della maggior parte dei giornalisti per esporre la verità perché non aveva figli che potevano essere minacciati. Aveva subito numerosissime perquisizioni dopo la pubblicazione del suo libro e aveva subito numerose minacce legali.
È stato uno dei primi a denunciare pubblicamente il fatto che i media scrivono "fake news" (notizie false) a pagamento. Oggi sono i media come la TV e i giornali ad accusare i social e Internet di diffondere notizie false.
Il problema dichiarato da Ulfkotte è che adesso gli interessi americani spingono per un confronto sempre più forte tra l'Europa e la Russia e che gli americani non si fermeranno fintanto che gli europei non arriveranno a un confronto anche armato con la Russia.
Ulfkotte ha scritto un libro che denuncia la situazione da Repubblica delle Banane dell'Europa ed è subito diventato un bestseller. Per ora il libro è solo in tedesco ed è venduto da Amazon.de. Il titolo è "Giornalisti comprati" che ho preso a prestito per titolare questa recensione che è anche una intervista.
Nel video su YouTube che vedete in fondo a questo articolo con i sottotitoli in italiano il giornalista Udo Ulfkotte spiega la situazione del giornalismo europeo e occidentale che si può riassumere in una sola frase: "siamo una colonia americana o qualche cosa di molto simile". La video intervista è in inglese e la sua traduzione sommaria e sintetica è riportata di seguito oppure vedetevi il video sottotitolato. Il video è della famosa televisione russa rt.com.
Intervista del giornalista Udo Ulfkotte
Il video originale è della TV russa molto importante RT.com che viene finanziata dal governo russo e dove Udo Ulfkotte ha rilasciato la lunga intervista che dura 13:20.
Appena la casa editrice del libro intitolato "Giornalisti comprati" farà la traduzione in italiano aggiornerò questo testo, attualmente sono interessato a leggere il libro e quindi probabilmente farò una recensione: stay tunes.
Una recensione è offerta dal blog l'antidiplomatico che così inizia:
Il nuovo libro di Udo Ulfkotte, un ex giornalista tedesco con 17 anni di esperienza, rivela la pratica diffusa dei pagamenti ai media tedeschi da parte degli Stati Uniti d'America e della NATO per promuovere la loro agenda, ed è diventato un bestseller.
Segue la video intervista del giornalista Udo Ulfkotte con i sottotitoli in italiano. La video intervista è della televisione Russia Today.
Aggiornamento 16 gen 2017: In coincidenza con la morte di Udo Ulfkotte avvenuto da qualche giorno ho trovato questo articolo del blogger per il Fatto Quotidiano.it Fabio Marcelli. Fabio che è spesso criticato nei commenti ha avuto una serie di commenti positivi al suo articolo pieno di riferimenti e di link. Il testo si intitola: «Giornalisti in vendita? Udo Ulfkotte e l’informazione al miglior offerente» e inizia così:
Il libro in vendita è per adesso solo in tedesco, questo il link ad Amazon.de.
Aggiornamento 13 gen 2018: Un sito Internet di nome Off Guardian che sembra molto affidabile ha svolto una certosina indagine sulla traduzione in inglese del libro di Udo. Si è occupato di contattare l'autore, di contattare la casa editrice e di catalogare i tweet di utenti che si sono visti cancellati il preordine. In sostanza il sito riferisce che ogni traduzione del libro è stata cancellata. In effetti su Amazon.it e Amazon.com c'è la solo versione tedesca di gekaufte journalisten.
Pur non avendo prove certe consiglierei a chi interessa leggere la versione in inglese (che sicuramente è stata tradotta da volenterosi utenti di Internet) di rivolgersi al di fuori dal mercato ufficiale dove ritengo non ci siano speranze di trovarlo né oggi né mai.
In effetti il libro è in vendita da 1 mese su Amazon.uk in versione inglese ma è già esaurito e da quello che ho capito nessuno ha potuto acquistarlo o forse pochissime persone. Ovviamente non è presente la versione ebook (kindle) che difficilmente potrebbe essere indicata come "esaurita".
Quel che si dice una presa in giro. Il libro (ma l'avranno mai stampato?) si intitola «Journalists for Hire: How the CIA Buys the News» e mentre nella versione in tedesco (best seller) è in 3 formati, nella lingua universale (l'inglese) è solo in 1 formato ed esaurito oggi 13 gennaio 2018. Su amazon.uk il libro è stato pubblicato il 30 Nov 2017.
Un anonimo commentatore nei commenti che trovate qui sotto riferisce che il 30 nov 2017 Amazon.uk presentava la stessa pagina di oggi con il libro di Udo in inglese esaurito. Diventa lecito il sospetto che la sola traduzione fatta e pubblicata sia l'immagine della copertina del libro che vedete qui a fianco.
Sicuramente esiste una versione in russo del libro di Udo ed è in vendita al prezzo di 3.65 euro sul mercato dell'orso. Ma in Russia credo non rispettino molto il diritto d'autore e poi gli argomenti come i giornalisti occidentali che si fanno dettare gli articoli dal Governo USA sono pane quotidiano e la diffusione di queste notizie incentivate dal Governo russo. Quindi non c'è da stupirsi che ci sia una versione russa ma in occidente lo stesso libro sia censurato.
Immagino che sia come in Russia dove i candidati alle elezioni concorrenti di Putin sono osteggiati e possano difficilmente presentarsi alle elezioni contro Russia Unita, il partito del Presidente. Ma questa notizia è presente in prima pagina solo in Occidente mentre in Russia credo che nessun giornale la pubblichi. Due censure, quella occidentale e quella russa che sono due facce della stessa medaglia con forse delle differenze che lascio al lettore pensare. Forse sono solo due stili diversi, uno più brutale, tipico dell'orso, e uno più soft tipico del potere americano ma siamo sicuri che la sostanza cambi?
Aggiornamento 11 gen 2018: New York Times, le censure subite dal premio Pulitzer James Risen: "Bush nemico dei reporter. Obama? Peggio". Il sito di giornalismo investigativo "The Intercept" riporta la testimonianza del cronista, che racconta le intimidazioni arrivate anche dai presidenti Usa. Vietato, ad esempio, parlare delle prigioni segrete della Cia e dubitare delle armi di distruzione di massa in Iraq. Lo scoop che valse il Pulitzer era stato censurato per un anno dal New York Times. "Il giro di vite sui giornalisti e gli informatori è iniziato durante la presidenza di George W. Bush e proseguito in modo molto più aggressivo sotto l'amministrazione Obama, che ha perseguito più fughe di notizie di tutte le precedenti amministrazioni messe insieme". fonte
Ulfkotte è morto il 13 gennaio del 2017 all'età di 56 anni per un attacco cardiaco. Si sentiva minacciato e aveva riconosciuto che la sua vita era in pericolo ma che si trovava in una posizione migliore della maggior parte dei giornalisti per esporre la verità perché non aveva figli che potevano essere minacciati. Aveva subito numerosissime perquisizioni dopo la pubblicazione del suo libro e aveva subito numerose minacce legali.
È stato uno dei primi a denunciare pubblicamente il fatto che i media scrivono "fake news" (notizie false) a pagamento. Oggi sono i media come la TV e i giornali ad accusare i social e Internet di diffondere notizie false.
Il problema dichiarato da Ulfkotte è che adesso gli interessi americani spingono per un confronto sempre più forte tra l'Europa e la Russia e che gli americani non si fermeranno fintanto che gli europei non arriveranno a un confronto anche armato con la Russia.
Ulfkotte ha scritto un libro che denuncia la situazione da Repubblica delle Banane dell'Europa ed è subito diventato un bestseller. Per ora il libro è solo in tedesco ed è venduto da Amazon.de. Il titolo è "Giornalisti comprati" che ho preso a prestito per titolare questa recensione che è anche una intervista.
Nel video su YouTube che vedete in fondo a questo articolo con i sottotitoli in italiano il giornalista Udo Ulfkotte spiega la situazione del giornalismo europeo e occidentale che si può riassumere in una sola frase: "siamo una colonia americana o qualche cosa di molto simile". La video intervista è in inglese e la sua traduzione sommaria e sintetica è riportata di seguito oppure vedetevi il video sottotitolato. Il video è della famosa televisione russa rt.com.
Intervista del giornalista Udo Ulfkotte
[00:00 sul video] Sono stato un giornalista per circa 25 anni, e sono stato educato a mentire, tradire e di non dire la verità al pubblico. I media tedeschi e americani cercano di portare alla guerra le persone in Europa, per fare la guerra alla Russia. Questo è un punto di non ritorno e ho intenzione di alzarmi e dire non è giusto quello che ho fatto in passato: manipolare le persone per fare propaganda contro la Russia e non è giusto quello che i miei colleghi fanno e hanno fatto in passato, perché sono corrotti e tradiscono il popolo non solo quello della Germania ma tutto il popolo europeo.
Ho molto paura per una nuova guerra in Europa e non mi piace avere di nuovo questo pericolo, perché la guerra non è mai venuta da sé, c'è sempre gente che spinge per la guerra e a spingere non sono solo i politici ma anche i giornalisti. Noi giornalisti abbiamo tradito i nostri lettori, spingiamo per la guerra. Non voglio più questo, sono stufo di questa propaganda. Viviamo in una repubblica delle banane e non in un paese democratico dove c'è la libertà di stampa.
[01:40 sul video] I media tedeschi, in particolare i miei colleghi, giorno per giorno scrivono contro i russi. I giornalisti che frequentano le organizzazioni transatlantiche fanno questo e sono sostenuti dagli Stati membri delle organizzazioni transatlantiche.
Sono diventato 'cittadino onorario dello Stato di Oklahoma'. Perché? Perché scrivo articoli filo-americani. Sono supportato dalla Central Intelligence Agency, la CIA. Perché? Perché io sono filo-americano. Io sono stufo di questo. Io non voglio più fare quello che ho fatto fin'ora e così ho appena scritto un libro (dal titolo Giornalisti comprati, ndr) non per guadagnare soldi, no, mi causerà un sacco di problemi. [Ho scritto invece] per dare al popolo di questo paese, la Germania, al popolo europeo e a tutto il mondo solo un assaggio di cosa succede dietro le quinte.
[04:40 sul video] La maggior parte dei giornalisti dei paesi stranieri, giornalisti europei o americani come me in passato, sono sotto copertura non ufficiale. Copertura non ufficiale, cosa significa ciò? Significa che tu lavori per un'agenzia di intelligence, ma quando [il pubblico] scopre che non sei solo un giornalista, ma anche una spia, [la CIA] non potrà mai dire che questo giornalista era uno dei nostri ragazzi. Così, li ho aiutati in diverse situazioni, e mi vergogno per questo. Mi vergogno che ho ... sono stato corrotto da miliardari, sono stato corrotto dagli americani a non riferire esattamente la verità.
Stavo immaginando nella mia macchina mentre guidavo per arrivare a fare questa intervista, cercavo di immaginare cosa sarebbe successo se avessi scritto un articolo pro-russo in uno dei maggiori giornali tedeschi, il Frankfurter Algemeine Zeitung. Beh, siamo stati tutti educati [noi giornalisti] a scrivere articoli pro-europei, filo-americani, ma per favore non filo-russi. Ma questo non è quello che io intendo per democrazia, per libertà di stampa: mi dispiace molto per questo.
[06:30 sul video] La Germania è ancora una sorta di colonia degli Stati Uniti, lo si può vedere in molti aspetti come per esempio la maggior parte dei tedeschi non vuole avere armi nucleari nel nostro paese ma abbiamo ancora armi nucleari americane. Così, siamo ancora una specie di colonia americana e, essendo una colonia, è molto facile avvicinare giovani giornalisti attraverso (e quello che è molto importante qui è) organizzazioni transatlantiche.
Tutti i giornalisti di giornali rispettabili, grandi quotidiani tedeschi, riviste, stazioni radio, stazioni televisive, sono tutti membri o ospiti di queste grandi organizzazioni transatlantiche. In queste organizzazioni transatlantiche si è avvicinati per essere filo-americano. Ti invitano a vedere gli Stati Uniti, essi pagano per questo, essi pagano tutte le spese e tutto il resto. Quindi, sì sono corrotto, più si ottiene e più si è corrotti, perché ti fanno avere buoni contatti, quindi fai molte amicizie, ritieni che siano tuoi amici e quindi collabori con loro. Essi ti chiedono, 'farai a me questo favore?' 'farai a me quel favore?' in modo che il cervello è sempre più plagiato attraverso queste persone.
È questo solo il caso dei giornalisti tedeschi? No, penso che sia particolarmente il caso dei giornalisti britannici, perché hanno un rapporto molto più stretto [con gli USA]. È soprattutto il caso dei giornalisti israeliani. Naturalmente è il caso dei giornalisti francesi. È il caso degli australiani, dei giornalisti provenienti dalla Nuova Zelanda, da Taiwan, beh ci sono molti paesi, come la Giordania per esempio.
[09:17 sul video] A volte le agenzie di intelligence, arrivano nel vostro ufficio e vogliono che tu scriva un articolo. Ricordo solo [per esempio] che l'agenzia tedesca di intelligence degli Esteri, il Bundesnachrichtendienst - è solo una organizzazione sorella della Central Intelligence Agency [CIA], infatti fu fondata dalla agenzia di intelligence americana - è venuta nel mio ufficio e mi volevano far scrivere un articolo sulla Libia che riguardava il colonnello Muammar Gheddafi.
Mi hanno dato un sacco di informazioni segrete e volevano solo che firmassi l'articolo con il mio nome. L'ho fatto. È stato pubblicato nella Frankfurter Algemeine Zeitung (FAZ). L'articolo uscito con la mia firma riguardava di come Gheddafi ha segretamente cercato di costruire una fabbrica di gas velenoso, era una storia che è stata stampata il giorno dopo in tutti i giornali del mondo, ma io non ho avuto alcuna informazione su questo fatto, [la CIA ha scritto l'articolo].
[11:25 sul video] Un ottimo esempio [di cosa succede] se dici no [alla CIA]: Così [per quanto riguarda il particolare dipendente che ha detto di no], quello che è successo è che ha perso il lavoro.
[12:40 sul video] Sei volte la mia casa è stata perquisita, ho [avuto] tre attacchi cardiaci, [ma] non ho figli, quindi per la verità è peggio [per gli altri giornalisti, la cui famiglia può essere minacciata e non solo se stessi].
Kensan.it
Nota: la traduzione non è completa, mancano molte frasi. La traduzione non è completamente fedele, alcune frasi sono la traduzione più fedele che ho pensato ma non è la traduzione letterale. Il testo originale in inglese è tratta dalla trascrizione di WashingtonsBlog che ringrazio, in particolare l'autore Eric Zuesse.Il video originale è della TV russa molto importante RT.com che viene finanziata dal governo russo e dove Udo Ulfkotte ha rilasciato la lunga intervista che dura 13:20.
Appena la casa editrice del libro intitolato "Giornalisti comprati" farà la traduzione in italiano aggiornerò questo testo, attualmente sono interessato a leggere il libro e quindi probabilmente farò una recensione: stay tunes.
Una recensione è offerta dal blog l'antidiplomatico che così inizia:
Il nuovo libro di Udo Ulfkotte, un ex giornalista tedesco con 17 anni di esperienza, rivela la pratica diffusa dei pagamenti ai media tedeschi da parte degli Stati Uniti d'America e della NATO per promuovere la loro agenda, ed è diventato un bestseller.
Segue la video intervista del giornalista Udo Ulfkotte con i sottotitoli in italiano. La video intervista è della televisione Russia Today.
Aggiornamento 16 gen 2017: In coincidenza con la morte di Udo Ulfkotte avvenuto da qualche giorno ho trovato questo articolo del blogger per il Fatto Quotidiano.it Fabio Marcelli. Fabio che è spesso criticato nei commenti ha avuto una serie di commenti positivi al suo articolo pieno di riferimenti e di link. Il testo si intitola: «Giornalisti in vendita? Udo Ulfkotte e l’informazione al miglior offerente» e inizia così:
Un libro uscito in Germania contiene le confessioni di un giornalista, Udo Ulfkotte, il quale rivela di essersi venduto ai servizi di informazione statunitensi, da cui sarebbe stato indotto a raccontare bugie. Lo stesso Ulfkotte rivela, in un’intervista pubblicata sul blog di Beppe Grillo, che “Un giornalista italiano può ricevere fino a 20.000 dollari per scrivere articoli filo statunitensi”. Interessante davvero. E buono a sapersi. Dovessi avere problemi con il mutuo saprò a chi rivolgermi…Ulkotte ha ricevuto la cittadinanza onoraria americana dello Stato dell'Oklahoma per motivi che l'autore riconduce ai sui servigi per assecondare l'agenda americana in virtù della sua posizione professionale di caporedattore del giornale conservatore FAZ. L'autore è stato anche incluso nelle organizzazioni di elite americane e ha ricevuto relazioni positive da parte degli Stati Uniti. Il sito ufficiale (in tedesco) del libro di Udo Ulfkotte: www.gekaufte-journalisten.de.
Il libro in vendita è per adesso solo in tedesco, questo il link ad Amazon.de.
Aggiornamento 13 gen 2018: Un sito Internet di nome Off Guardian che sembra molto affidabile ha svolto una certosina indagine sulla traduzione in inglese del libro di Udo. Si è occupato di contattare l'autore, di contattare la casa editrice e di catalogare i tweet di utenti che si sono visti cancellati il preordine. In sostanza il sito riferisce che ogni traduzione del libro è stata cancellata. In effetti su Amazon.it e Amazon.com c'è la solo versione tedesca di gekaufte journalisten.
Pur non avendo prove certe consiglierei a chi interessa leggere la versione in inglese (che sicuramente è stata tradotta da volenterosi utenti di Internet) di rivolgersi al di fuori dal mercato ufficiale dove ritengo non ci siano speranze di trovarlo né oggi né mai.
In effetti il libro è in vendita da 1 mese su Amazon.uk in versione inglese ma è già esaurito e da quello che ho capito nessuno ha potuto acquistarlo o forse pochissime persone. Ovviamente non è presente la versione ebook (kindle) che difficilmente potrebbe essere indicata come "esaurita".
Quel che si dice una presa in giro. Il libro (ma l'avranno mai stampato?) si intitola «Journalists for Hire: How the CIA Buys the News» e mentre nella versione in tedesco (best seller) è in 3 formati, nella lingua universale (l'inglese) è solo in 1 formato ed esaurito oggi 13 gennaio 2018. Su amazon.uk il libro è stato pubblicato il 30 Nov 2017.
Un anonimo commentatore nei commenti che trovate qui sotto riferisce che il 30 nov 2017 Amazon.uk presentava la stessa pagina di oggi con il libro di Udo in inglese esaurito. Diventa lecito il sospetto che la sola traduzione fatta e pubblicata sia l'immagine della copertina del libro che vedete qui a fianco.
Sicuramente esiste una versione in russo del libro di Udo ed è in vendita al prezzo di 3.65 euro sul mercato dell'orso. Ma in Russia credo non rispettino molto il diritto d'autore e poi gli argomenti come i giornalisti occidentali che si fanno dettare gli articoli dal Governo USA sono pane quotidiano e la diffusione di queste notizie incentivate dal Governo russo. Quindi non c'è da stupirsi che ci sia una versione russa ma in occidente lo stesso libro sia censurato.
Immagino che sia come in Russia dove i candidati alle elezioni concorrenti di Putin sono osteggiati e possano difficilmente presentarsi alle elezioni contro Russia Unita, il partito del Presidente. Ma questa notizia è presente in prima pagina solo in Occidente mentre in Russia credo che nessun giornale la pubblichi. Due censure, quella occidentale e quella russa che sono due facce della stessa medaglia con forse delle differenze che lascio al lettore pensare. Forse sono solo due stili diversi, uno più brutale, tipico dell'orso, e uno più soft tipico del potere americano ma siamo sicuri che la sostanza cambi?
Aggiornamento 11 gen 2018: New York Times, le censure subite dal premio Pulitzer James Risen: "Bush nemico dei reporter. Obama? Peggio". Il sito di giornalismo investigativo "The Intercept" riporta la testimonianza del cronista, che racconta le intimidazioni arrivate anche dai presidenti Usa. Vietato, ad esempio, parlare delle prigioni segrete della Cia e dubitare delle armi di distruzione di massa in Iraq. Lo scoop che valse il Pulitzer era stato censurato per un anno dal New York Times. "Il giro di vite sui giornalisti e gli informatori è iniziato durante la presidenza di George W. Bush e proseguito in modo molto più aggressivo sotto l'amministrazione Obama, che ha perseguito più fughe di notizie di tutte le precedenti amministrazioni messe insieme". fonte
Commento: