ℰstraggo dalla voce
di Wikipedia il tasso di aborti ogni 1000 donne tra i 15 e i 49 anni
per ogni nazione in cui l'aborto è legale, dal tasso più alto al tasso più
basso. Le nazioni estratte sono quelle occidentali, dei paesi più
industrializzati e dell'Europa.
I Paesi dopo l'Italia li ho inseriti tutti per dare un metro di paragone, l'Italia è in fondo alla classifica vicino ai paesi in cui l'aborto è praticamente vietato almeno a livello pratico e alla luce del sole. L'Italia è nella classifica completa di Wikipedia alla posizione 145 su 153 paesi totali, quindi nel fondo della classifica.
L'approvazione della Francia del nuovo articolo della costituzione francese che recita esattamente:
Partendo da questo assunto e guardando al tasso di IVG in Francia per ogni 1000 donne, 15.5 ‰, non si può che constatare che essere negli ultimi posti della classifica e vicini ai paesi in cui l'aborto è vietato, è un dato di demerito. Il tasso italiano è infatti del 4.9 ‰ e inoltre è in costante calo mentre quello francese oltre che essere triplo è in aumento.
In un articolo di Repubblica.it sull'introduzione del nuovo comma nell'articolo 34 della Costituzione francese, si parla appunto di questo:
La medica Anna Pompili, ginecologa, in una lunga intervista di Giuliana Vendola, riguardo il numero di aborti clandestini che il Ministero stima costante da moltissimi anni e intorno ai 10mila-13 mila all'anno, afferma che il tasso di abortività italiano che è in diminuzione da molti anni non è da vedere in una prospettiva positiva e, al contrario, nemmeno se ipoteticamente aumentasse significherebbe che la legge 194 è una cattiva legge. Invece puntualizza la facilità che con il metodo farmacologico, la RU486 e il Cytotech, e la precocità che non lascia tracce ufficiali negli ospedali, si possa avere un aborto clandestino. Ecco le sue precise parole:
La concorrenza tra aborti clandestini e legali è un equilibrio che la relazione annuale del Ministero non considera, colpevolmente e in modo miope. Con l'aggravante che chi si rivolge alla clandestinità non lascia traccia ("procedure farmacologiche .. difficili da individuare.", dice la medica Pompili). Un indizio per valutare lo spostamento di questo equilibrio verso la legalità o la clandestinità, è il tasso di abortività in Italia, magari confrontato con paesi vicini dove il diritto all'aborto è veramente garantito e messo in costituzione, come la Francia.
Da notare che nazioni come Regno unito, Svezia, Francia, Grecia, USA (epoca pre-proibizione) e Russia, hanno tassi vicini e compresi tra 13.1‰ e 18.6‰, paesi riconosciuti come molto liberali in fatto di IVG. Il fatto di essere molto distanti da questi paesi ed essere vicini al tasso della Turchia con il suo 2.7‰, fa capire o almeno sospettare fortemente che ci sia una fetta di donne che non si rivolga all'ufficialità.
I Paesi dopo l'Italia li ho inseriti tutti per dare un metro di paragone, l'Italia è in fondo alla classifica vicino ai paesi in cui l'aborto è praticamente vietato almeno a livello pratico e alla luce del sole. L'Italia è nella classifica completa di Wikipedia alla posizione 145 su 153 paesi totali, quindi nel fondo della classifica.
L'approvazione della Francia del nuovo articolo della costituzione francese che recita esattamente:
La loi détermine les conditions dans lesquelles s’exerce la liberté garantie à la femme d’avoir recours à une interruption volontaire de grossesse.dove con loi s'intende legge, dans lesquelles, s'intende con le quali e con grossesse, s'intende gravidanza oppure si utilizza anche in Francia l'acronimo IVG; questo nuovo fatto storico, insieme ai sondaggi francesi che danno l'86% di favorevoli all'IVG in costituzione, ha aperto gli occhi di molti sul fatto che in Francia la libertà di disporre del proprio corpo è veramente garantita.
Partendo da questo assunto e guardando al tasso di IVG in Francia per ogni 1000 donne, 15.5 ‰, non si può che constatare che essere negli ultimi posti della classifica e vicini ai paesi in cui l'aborto è vietato, è un dato di demerito. Il tasso italiano è infatti del 4.9 ‰ e inoltre è in costante calo mentre quello francese oltre che essere triplo è in aumento.
In un articolo di Repubblica.it sull'introduzione del nuovo comma nell'articolo 34 della Costituzione francese, si parla appunto di questo:
Naturalmente tutte queste limitazioni non interrompono gli aborti, ma impediscono alle donne di ricevere un’adeguata assistenza sanitaria... Dove vigono restrizioni, gli aborti non diminuiscono, semplicemente aumentano quelli ‘fai da te’.Andare verso il tasso ufficiale di abortività zero, tipico dei paesi in cui l'IVG è illegale, non indica che in Italia si facciano pochi aborti ma indica che una parte delle donne facciano semplicemente quello che hanno fatto le loro nonne seppure con metodi moderni.
La medica Anna Pompili, ginecologa, in una lunga intervista di Giuliana Vendola, riguardo il numero di aborti clandestini che il Ministero stima costante da moltissimi anni e intorno ai 10mila-13 mila all'anno, afferma che il tasso di abortività italiano che è in diminuzione da molti anni non è da vedere in una prospettiva positiva e, al contrario, nemmeno se ipoteticamente aumentasse significherebbe che la legge 194 è una cattiva legge. Invece puntualizza la facilità che con il metodo farmacologico, la RU486 e il Cytotech, e la precocità che non lascia tracce ufficiali negli ospedali, si possa avere un aborto clandestino. Ecco le sue precise parole:
È complesso fare una stima degli aborti clandestini soprattutto perché nella stragrande maggioranza dei casi si tratta di procedure farmacologiche fatte in epoche davvero precoci, difficili da individuare.Già in queste parole implicitamente c'è una concorrenza tra gli aborti legali e quelli clandestini, dove questi ultimi sono "davvero precoci" ovvero battono di larga misura i tempi per abortire ufficialmente. È risaputo che la precocità è legata ampiamente a minori rischi per la donna, aspetto non garantito dagli aborti legali. È anche un aspetto determinate per la donna quello di avere un aborto in tempi più stretti possibili. D'altra parte una piccola percentuale di aborti farmacologici non si conclude correttamente, nel migliore dei casi ci sono dei problemi di sanguinamento a volte eccessivo che devono essere chiariti alla donna e in tal caso occorrono contromisure appropriate. Tutti aspetti che mettono in pericolo la salute della donna negli aborti clandestini.
Kensan.it
La concorrenza tra aborti clandestini e legali è un equilibrio che la relazione annuale del Ministero non considera, colpevolmente e in modo miope. Con l'aggravante che chi si rivolge alla clandestinità non lascia traccia ("procedure farmacologiche .. difficili da individuare.", dice la medica Pompili). Un indizio per valutare lo spostamento di questo equilibrio verso la legalità o la clandestinità, è il tasso di abortività in Italia, magari confrontato con paesi vicini dove il diritto all'aborto è veramente garantito e messo in costituzione, come la Francia.
Da notare che nazioni come Regno unito, Svezia, Francia, Grecia, USA (epoca pre-proibizione) e Russia, hanno tassi vicini e compresi tra 13.1‰ e 18.6‰, paesi riconosciuti come molto liberali in fatto di IVG. Il fatto di essere molto distanti da questi paesi ed essere vicini al tasso della Turchia con il suo 2.7‰, fa capire o almeno sospettare fortemente che ci sia una fetta di donne che non si rivolga all'ufficialità.
N° | Nazione | Tasso per 1'000 donne |
Numero di aborti |
Anno | Età range |
---|---|---|---|---|---|
66 | China | 28.0 | 9,700,000 | 2021 | |
86 | South Korea | 21.0 | 260,000 | 2019 | 15–49 |
95 | United Kingdom | 18.6 | 214,256 | 2021 | |
99 | Sweden | 17.0 | 37,300 | 2019 | 15–49 |
Australia | 16.0 | 93,800 | 2019 | 15–49 | |
104 | France | 15.5 | 201,000 | 2021 | 15–49 |
107 | Greece | 15.0 | 34,600 | 2019 | 15–49 |
108 | United_States | 14.4 | 930,160 | 2020 | 15–44 |
111 | Russia | 13.1 | 553,500 | 2020 | |
Iceland | 13.0 | 990 | 2019 | 15–49 | |
Canada | 12.0 | 97,500 | 2019 | 15–49 | |
New_Zeland | 12.0 | 13,100 | 2019 | 15–49 | |
116 | Denmark | 12.0 | 14,600 | 2019 | 15–49 |
120 | Norway | 11.0 | 13,100 | 2019 | 15–49 |
Estonia | 10.3 | 3,741 | 2019 | |
|
Poland | 10.0 | 93,000 | 2019 | 15–49 | |
Hungary | 9.8 | 23,901 | 2020 | |
|
Belgium | 8.0 | 19,500 | 2019 | 15–49 | |
129 | Spain | 7.5 | 88,269 | 2020 | |
131 | Netherlands | 7.0 | 26,500 | 2019 | 15–49 |
Romania | 6.7 | 31,889 | 2020 | |
|
133 | Finland | 6.5 | 8,322 | 2020 | |
Czech_Republic | 6.4 | 16,886 | 2020 | |
|
Latvia | 6.4 | 2,848 | 2020 | |
|
Slovenia | 6.1 | 2,945 | 2020 | |
|
137 | Japan | 6.0 | 166,000 | 2019 | 15–49 |
140 | Portugal | 5.6 | 14,075 | 2020 | |
141 | Germany | 5.4 | 99,948 | 2020 | |
142 | Luxembourg | 5.2 | 559 | 2022 | |
143 | Switzerland | 5.1 | 10,775 | 2020 | |
145 | Italy | 4.9 | 65,757 | 2020 | 15-49 |
146 | Serbia | 4.8 | 8,005 | 2020 | |
147 | Slovakia | 4.4 | 6,180 | 2020 | |
148 | Lithuania | 4.3 | 2,794 | 2020 | |
149 | Turkey | 2.7 | 43,000 | 2021 | |
150 | Croatia | 2.7 | 2,594 | 2020 | |
151 | Austria | 1.3 | 1,800 | 2021 | |
152 | Albania | 1.2 | 873 | 2020 | |
153 | Algeria | 0.4 | 8,000 | 2018 | |