ℒa TV è vecchia e in particolare i telegiornali della sera
sono vecchissimi, l'età media aumenta ogni anno e siamo arrivati
a 64 anni per il TG3 nel 2014. Oltre a aumentare l'età media
diminuiscono i telespettatori dei TG come si vede nella seconda
tabella. Per esempio il TG1 è passato da 6 milioni e mezzo a poco più
di 5 milioni di telespettatori per l'edizione delle 20 del telegiornale.
Possiamo dire che i nonnini che passano a miglior vita lasciano vuota la loro poltrona davanti al telegiornale e non vengono rimpiazzati né dai nipoti e né dai loro figli che preferiscono guardarsi Internet.
È uno spreco di risorse che un mezzo così potente come la TV sia relegato ai margini della vita dei giovani soprattutto per quanto riguarda i telegiornali. Gli spettatori sono in calo generalizzato indicando la disaffezione per il mezzo informativo dei giovani che scelgono altre vie per "fare politica". Oppure il calo indica che i telegiornali sono oramai ostaggio della parte vecchia della nostra società e non più corrispondente alle esigenze politiche dei giovani.
Ai telegiornali va il compito di informare ovvero di formare le menti su come è fatto il mondo fuori dal proprio uscio e le due tabelle qui sopra indicano uno scollamento tra quello che viene rappresentato dai media per i vecchi e la percezione della realtà dei giovani.
I telegiornali stanno diventando un ghetto per vecchi che viene decimato dalla vecchiaia man mano che passano gli anni.
L'età media degli italiani è di 43 anni e quindi i tg hanno un pubblico più vecchio di quasi 20 anni che corrisponde a una generazione.
Non è vero che i più anziani guardino la TV perché non sanno usare Internet in quanto nel resto d'Europa la gran parte degli anziani usa la Rete. Sono i telegiornali a fare notizie per vecchi sia perché gli anziani si ammassano davanti alla TV all'ora di cena, sia perché gli anziani rispondono agli inviti dei leader e dei giornalisti, rappresentando una "massa" di voti fondamentale per la vita politica del paese.
Se l'anziano vuole garantirsi la pensione e sapere per chi votare guarda la TV e non certo Internet. I giovani che la pensione non ce l'hanno e forse mai ce l'avranno guardano Internet. I soldi sono un fattore determinante per le scelte dei cittadini (non di tutti).
La fonte per i dati è di Econmedia che rielabora i dati Auditel. Sui dati Auditel esprimo il mio scetticismo descritto in questo testo che però non inficia la validità di queste tabelle interpretate come tendenza.
La ricerca di Econmedia evidenzia un dato generale che riguarda la "vecchitudine", la senescenza della TV, soprattutto di RAI1, ma che non riguarda Sky che ha una età media molto bassa e si può definire una tv per giovani. Interessante è il fatto che Sky non è italiana e quindi non è coinvolta nel groviglio di interessi cui tutte le TV nazionali si sono infilate da decenni.
All'atto pratico si notano i molti dispetti fatti dalla politica a Sky tra cui la questione del decoder e la questione della RAI sul satellite che hanno fatto perdere molti denari a Sky. Evidentemente i soldi sono ancora dirimenti per indicare che gli anziani che si radunano davanti ai TG comandano e dirottano i soldi presso le loro tasche e presso quelle del sistema che li sostiene.
Comunque l'invecchiamento degli ascoltatori della TV pubblica non riguarda solo i telegiornali. La RAI è diventata una TV prevalentemente per gli anziani, chi ha in media più di 55 anni di età è:
Recentemente è stato molto seguito uno spettacolo di Benigni che ha totalizzato uno share molto alto, quasi il 40%, con titoli trionfalistici in tutti i media. Però cercando il dato dell'età media del pubblico che ha visto lo spettacolo su RAIuno troviamo l'ennesima conferma della senescenza del pubblico televisivo, in questo caso 57 anni. Supponendo che la curva dell'età sia simmetrica vuol dire che i centenari sono stati pari ai ventenni che hanno visto Benigni e di centenari non ce ne sono molti.
In generale l'invecchiamento molto forte della TV non è cosa solo italiana ma anche in USA avviene lo stesso. Il WashingtonPost ha pubblicato un articolo con molti dati sulla situazione del nord america, una traduzione in italiano è su Mondo alla Rovescia. Addirittura la CBS, un famoso network, ha una età media di quasi 60 anni, questo vuole praticamente dire che solo chi ha tra i 50 e i 70 anni guarda quella rete.
Aggiornamento 22 gen 2017: Per riportare in grafico il fatto che la TV è vecchia e per aggiornare i dati mostro questa immagine tratta dal FattoQuotidiano.it:
Il grafico è di novembre 2016 e mostra un'età media oltre i 60 anni per i tre telegiornali: TG1, TG3 e TG la7. Come i TG aumentano la propria senescenza avviene anche che la TV pubblica (RAI) e privata (Mediaset) diminuisce i propri telespettatori e soprattutto diminuiscono le entrate pubblicitarie:
Si noti che nel 2015 rispetto a cinque anni prima i ricavi pubblicitari sono diminuiti di circa un quinto sia per Mediaset che per la RAI. Questo significa che i soldi non vanno più alla TV ma che stanno andandosene e che quindi la TV sta diventando meno "potente" come mezzo di informazione. La TV sta declinando.
Ovviamente ci sono pure gli aspetti positivi come il fatto che la TV di Murdoch, Sky, è in ottima salute ma Sky non è la TV del potere, non ci sono i partiti, non ci sono le leggi che vengono approvate a furore di TV e dei suoi telespettatori dentro Sky.
Possiamo dire che i nonnini che passano a miglior vita lasciano vuota la loro poltrona davanti al telegiornale e non vengono rimpiazzati né dai nipoti e né dai loro figli che preferiscono guardarsi Internet.
Età media |
2005 |
2010 |
2013 |
2014 |
TG1 | 58 |
60 |
60 |
61 |
TG2 |
48 |
53 |
56 |
56 |
TG3 | 59 |
61 |
63 |
64 |
TG5 | 50 |
52 |
50 |
51 |
TG La7 |
- |
57 |
58 |
60 |
È uno spreco di risorse che un mezzo così potente come la TV sia relegato ai margini della vita dei giovani soprattutto per quanto riguarda i telegiornali. Gli spettatori sono in calo generalizzato indicando la disaffezione per il mezzo informativo dei giovani che scelgono altre vie per "fare politica". Oppure il calo indica che i telegiornali sono oramai ostaggio della parte vecchia della nostra società e non più corrispondente alle esigenze politiche dei giovani.
Spettatori (.000) |
2005 |
2010 |
2013 |
2014 |
TG1 | 6.578 | 5.920 | 5.240 | 5.136 |
TG2 |
2.481 | 2.309 | 2.082 | 2.011 |
TG3 | 2.365 | 2.217 | 2.077 | 1.706 |
TG5 | 6.014 | 4.914 | 4.288 | 4.165 |
TG La7 |
- |
2.166 | 1.645 | 1.316 |
Ai telegiornali va il compito di informare ovvero di formare le menti su come è fatto il mondo fuori dal proprio uscio e le due tabelle qui sopra indicano uno scollamento tra quello che viene rappresentato dai media per i vecchi e la percezione della realtà dei giovani.
I telegiornali stanno diventando un ghetto per vecchi che viene decimato dalla vecchiaia man mano che passano gli anni.
L'età media degli italiani è di 43 anni e quindi i tg hanno un pubblico più vecchio di quasi 20 anni che corrisponde a una generazione.
Non è vero che i più anziani guardino la TV perché non sanno usare Internet in quanto nel resto d'Europa la gran parte degli anziani usa la Rete. Sono i telegiornali a fare notizie per vecchi sia perché gli anziani si ammassano davanti alla TV all'ora di cena, sia perché gli anziani rispondono agli inviti dei leader e dei giornalisti, rappresentando una "massa" di voti fondamentale per la vita politica del paese.
Se l'anziano vuole garantirsi la pensione e sapere per chi votare guarda la TV e non certo Internet. I giovani che la pensione non ce l'hanno e forse mai ce l'avranno guardano Internet. I soldi sono un fattore determinante per le scelte dei cittadini (non di tutti).
La fonte per i dati è di Econmedia che rielabora i dati Auditel. Sui dati Auditel esprimo il mio scetticismo descritto in questo testo che però non inficia la validità di queste tabelle interpretate come tendenza.
La ricerca di Econmedia evidenzia un dato generale che riguarda la "vecchitudine", la senescenza della TV, soprattutto di RAI1, ma che non riguarda Sky che ha una età media molto bassa e si può definire una tv per giovani. Interessante è il fatto che Sky non è italiana e quindi non è coinvolta nel groviglio di interessi cui tutte le TV nazionali si sono infilate da decenni.
Kensan.it
All'atto pratico si notano i molti dispetti fatti dalla politica a Sky tra cui la questione del decoder e la questione della RAI sul satellite che hanno fatto perdere molti denari a Sky. Evidentemente i soldi sono ancora dirimenti per indicare che gli anziani che si radunano davanti ai TG comandano e dirottano i soldi presso le loro tasche e presso quelle del sistema che li sostiene.
Comunque l'invecchiamento degli ascoltatori della TV pubblica non riguarda solo i telegiornali. La RAI è diventata una TV prevalentemente per gli anziani, chi ha in media più di 55 anni di età è:
- il 62% di chi guarda la RAI
- per Mediaset il dato scende al 43%
- per Sky scende ancora al 29%.
- per la RAI solo il 16%
- 25 % per Mediaset
- 33% per Sky.
Recentemente è stato molto seguito uno spettacolo di Benigni che ha totalizzato uno share molto alto, quasi il 40%, con titoli trionfalistici in tutti i media. Però cercando il dato dell'età media del pubblico che ha visto lo spettacolo su RAIuno troviamo l'ennesima conferma della senescenza del pubblico televisivo, in questo caso 57 anni. Supponendo che la curva dell'età sia simmetrica vuol dire che i centenari sono stati pari ai ventenni che hanno visto Benigni e di centenari non ce ne sono molti.
In generale l'invecchiamento molto forte della TV non è cosa solo italiana ma anche in USA avviene lo stesso. Il WashingtonPost ha pubblicato un articolo con molti dati sulla situazione del nord america, una traduzione in italiano è su Mondo alla Rovescia. Addirittura la CBS, un famoso network, ha una età media di quasi 60 anni, questo vuole praticamente dire che solo chi ha tra i 50 e i 70 anni guarda quella rete.
Aggiornamento 22 gen 2017: Per riportare in grafico il fatto che la TV è vecchia e per aggiornare i dati mostro questa immagine tratta dal FattoQuotidiano.it:
Il grafico è di novembre 2016 e mostra un'età media oltre i 60 anni per i tre telegiornali: TG1, TG3 e TG la7. Come i TG aumentano la propria senescenza avviene anche che la TV pubblica (RAI) e privata (Mediaset) diminuisce i propri telespettatori e soprattutto diminuiscono le entrate pubblicitarie:
Si noti che nel 2015 rispetto a cinque anni prima i ricavi pubblicitari sono diminuiti di circa un quinto sia per Mediaset che per la RAI. Questo significa che i soldi non vanno più alla TV ma che stanno andandosene e che quindi la TV sta diventando meno "potente" come mezzo di informazione. La TV sta declinando.
Ovviamente ci sono pure gli aspetti positivi come il fatto che la TV di Murdoch, Sky, è in ottima salute ma Sky non è la TV del potere, non ci sono i partiti, non ci sono le leggi che vengono approvate a furore di TV e dei suoi telespettatori dentro Sky.
Anonimo il 23 dicembre 2014 con il titolo: asd.