Aggiornamento 21 apr 2008: Un interessante sondaggio
mondiale è stato condotto per verificare l'opinione dei cittadini di
Cina, India, Stati Uniti, Indonesia, Nigeria, Russia, Messico, Gran
Bretagna, Francia, Iran, Azerbaijan, Ukraina, Egitto, Turkia, Sud Korea
e i territori palestinesi.
Si tratta di 15000 intervistati che hanno risposto a domande sul petrolio e in particolare il 70% ha risposto che il loro pensiero è che la produzione di petrolio abbia raggiunto il suo massimo.
Solo il 22% crede che nuovo petrolio sarà trovato in modo che il petrolio rimanga la fonte energetica più importante.
Steven Kull, direttore di WorldPublicOpinion.org, l'organizzazione che ha condotto il sondaggio, afferma: "È da sottolineare che c'è un largo consenso in tutto il mondo che il petrolio si sta esaurendo e che i governi devono impegnarsi per trovare nuove fonti di energia".
Inoltre molti pensano che il prezzo attuale del petrolio aumenterà sostanzialmente nel prossimo futuro.
La fonte originale è WorldPublicOpinion.org e la notizia è stata riportata dalla agenzia Reuters (in inglese), si rigrazia Petrolio/blogosfere.
Aggiornamento 21 mag 2008: Il giornale della confindustria pubblica articoli sempre più audaci in merito alla crisi del petrolio. Non so dire se è una questione di giornalisti coraggiosi che saranno stroncati nella loro opera oppure se è una scelta editoriale, comunque sia l'articolo di oggi va segnalato.
In esso si propongono le solite questioni che da cinque-dieci anni si propongono nei blog picchisti come questo. Per esempio si dice che «La paura che il petrolio non basti per tutti negli anni a venire spinge sempre più alle stelle i prezzi dell'oro nero», si dice anche che «La ragione ... è che semplicemente nel vicino futuro non ci sarà petrolio per tutti, con la produzione inchiodata ... a 85 milioni di barili al giorno e la domanda ... a oltre 87 milioni.»
Possibile che ci sia un infiltrato nel sole24ore? Forse siamo talmente agli sgoccioli che anche un giornale economico deve ammettere un briciolo di realtà? Forse non riescono più a prendere in giro gli industriali e stanno ammettendo quello che è evidente.
Aggiornamento 8 giu 2008: Samuel Bodman Segretario dell'Energia USA ha confermato la situazione attuale e cioè che il problema del petrolio sempre più caro è prevalentemente una semplice questione di squilibrio tra domanda e offerta. La produzione di petrolio è in stallo dal 2005 a 85 milioni di barili al giorno, mentre la crescita economica, in particolare di Cina e India, ha spinto la domanda sempre più in alto.
Queste dichiarazioni sono state fatte al G8. Si ringrazia Debora di Petrolio. Il testo in inglese della notizia.
Aggiornamento 27 lug 2008: L'ENI, l'ente petrolifero italiano pubblica ogni tanto una rassegna statistica mondiale sul petrolio, si legge che la produzione di petrolio ha raggiunto un punto di stallo:
«(ENI) Word Oil and Gas Review prospetta una sostanziale stabilità della produzione di petrolio, dopo anni di crescita continua, con circa 83,1 milioni di barili al giorno.»
Ovviamente la domanda è superiore all'offerta e per questo i prezzi sono in salita esponenziale al fine di fare desistere alcuni compratori e riportare in pareggio domanda e offerta. Il fatto che ENI parli di stallo a 83.1 milioni di barili al giorno e altri parlino di produzioni di 85Mb/d (IEA) dipende da cosa viene messo dentro queste statistiche. Alcuni comprendono i biocarburanti e pure i petroli ricavati dalle sabbie bituminose.
Si tratta di 15000 intervistati che hanno risposto a domande sul petrolio e in particolare il 70% ha risposto che il loro pensiero è che la produzione di petrolio abbia raggiunto il suo massimo.
Solo il 22% crede che nuovo petrolio sarà trovato in modo che il petrolio rimanga la fonte energetica più importante.
Steven Kull, direttore di WorldPublicOpinion.org, l'organizzazione che ha condotto il sondaggio, afferma: "È da sottolineare che c'è un largo consenso in tutto il mondo che il petrolio si sta esaurendo e che i governi devono impegnarsi per trovare nuove fonti di energia".
Inoltre molti pensano che il prezzo attuale del petrolio aumenterà sostanzialmente nel prossimo futuro.
La fonte originale è WorldPublicOpinion.org e la notizia è stata riportata dalla agenzia Reuters (in inglese), si rigrazia Petrolio/blogosfere.
Aggiornamento 21 mag 2008: Il giornale della confindustria pubblica articoli sempre più audaci in merito alla crisi del petrolio. Non so dire se è una questione di giornalisti coraggiosi che saranno stroncati nella loro opera oppure se è una scelta editoriale, comunque sia l'articolo di oggi va segnalato.
In esso si propongono le solite questioni che da cinque-dieci anni si propongono nei blog picchisti come questo. Per esempio si dice che «La paura che il petrolio non basti per tutti negli anni a venire spinge sempre più alle stelle i prezzi dell'oro nero», si dice anche che «La ragione ... è che semplicemente nel vicino futuro non ci sarà petrolio per tutti, con la produzione inchiodata ... a 85 milioni di barili al giorno e la domanda ... a oltre 87 milioni.»
Kensan.it
Possibile che ci sia un infiltrato nel sole24ore? Forse siamo talmente agli sgoccioli che anche un giornale economico deve ammettere un briciolo di realtà? Forse non riescono più a prendere in giro gli industriali e stanno ammettendo quello che è evidente.
Aggiornamento 8 giu 2008: Samuel Bodman Segretario dell'Energia USA ha confermato la situazione attuale e cioè che il problema del petrolio sempre più caro è prevalentemente una semplice questione di squilibrio tra domanda e offerta. La produzione di petrolio è in stallo dal 2005 a 85 milioni di barili al giorno, mentre la crescita economica, in particolare di Cina e India, ha spinto la domanda sempre più in alto.
Queste dichiarazioni sono state fatte al G8. Si ringrazia Debora di Petrolio. Il testo in inglese della notizia.
Aggiornamento 27 lug 2008: L'ENI, l'ente petrolifero italiano pubblica ogni tanto una rassegna statistica mondiale sul petrolio, si legge che la produzione di petrolio ha raggiunto un punto di stallo:
«(ENI) Word Oil and Gas Review prospetta una sostanziale stabilità della produzione di petrolio, dopo anni di crescita continua, con circa 83,1 milioni di barili al giorno.»
Ovviamente la domanda è superiore all'offerta e per questo i prezzi sono in salita esponenziale al fine di fare desistere alcuni compratori e riportare in pareggio domanda e offerta. Il fatto che ENI parli di stallo a 83.1 milioni di barili al giorno e altri parlino di produzioni di 85Mb/d (IEA) dipende da cosa viene messo dentro queste statistiche. Alcuni comprendono i biocarburanti e pure i petroli ricavati dalle sabbie bituminose.
Commento:
Il petrolio non ha problemi di acqua a parte i petroli pesanti come le sabbie bituminose che richiedono grandi quantitativi d'acqua per essere raffinate. D'altra parte i petroli leggeri sono finiti o meglio siamo in depletion.