ℐn molti hanno notato che il fatto che dalla Russia di Vladimir Putin
arrivi meno gas è la foglia di fico per coprire le
incapacità di aziende nazionali e governo a gestire il
problema energetico in Italia.
Per esempio il 9 febbraio 2006 Gazprom, il monopolista russo del gas, ha consegnato un po' meno gas del pattuito (il pattuito è di 74 milioni di mc, non consegnati sono stati 12 milioni di mc).
Sempre il 9 febbraio si sono avuti consumi in calo rispetto al giorno prima, l'8 febbraio.
Pochi si chiedono se il calo dei consumi e il meno gas dalla Russia si compensano. Pochi si chiedono se il meno gas datoci dalla Gazprom è insignificante o meno.
Per essere elementari si può dire che Putin non ci ha dato 12 (milioni di metri cubi) di gas, noi italiani abbiamo consumato meno gas pari a 24 (milioni di metri cubi) il 9 febbraio rispetto al giorno prima.
Quindi il meno gas che arriva dalla Russia è la metà delle fluttuazione naturale della domanda di gas in Italia. Dove con domanda di gas si intende: consumi industriali, quelli per uso termoelettrico, i consumi civili. Quindi tutti i consumi.
Altro ragionamento. Nel paese del sole si sono consumati 375 (milioni di metri cubi) di gas il giorno 8 febbraio. L'ammanco russo è stato pari a 12 (milioni di metri cubi) di gas: è tanto o è poco?
12 su 375 è pochissimo e corrisponde a perdere 64 € per una famiglia che guadagna 2000 €. La famiglia non va in bancarotta, non svuota i risparmi che ha in banca, non chiede ai figli di risparmiare perché il papà e la mamma hanno guadagnato 64 euro in meno su 2000.
Invece in Italia per l'ammanco del gas russo (64 € su 2000 €) si stanno prelevando ingenti quantitativi di gas dalle scorte (i risparmi in banca), si intende pure fare ricorso alle scorte strategiche (i risparmi per fare studiare i bambini da grandi) e poi si dice alla gente di risparmiare gas metano e si paventa un possibile futuro razionamento del gas (famiglia a digiuno per risparmiare).
Tutto questo è un controsenso, è una enormità che non viene evidenziata ne dai mass media ne dai politici. Alcuni blog hanno messo in luce il problema. Nella trasmissione l'infedele di Gad Lerner diversi esperti hanno fatto presente le quantità di cui si sta parlando, però il giornalista ha fatto orecchie da mercante.
Per essere espliciti si può dire che in Italia manca il gas e che l'ammanco di gas dalla Russia è solo una goccia nel mare, una foglia di fico per coprire il problema della mancanza di gas rispetto alla voracità energetica delle famiglie, dell'industria e delle centrali termoelettriche.
La russia non è in grado di darci più gas, il petrolio è in continuo aumento, occorrerebbe affermare che siamo in un periodo di crisi energetica ma ne i politici e nemmeno i giornalisti hanno intenzione di fare una simile dichiarazione. E intanto ci raccontano frottole.
Fonte per i dati il Corriere della Sera.
Per esempio il 9 febbraio 2006 Gazprom, il monopolista russo del gas, ha consegnato un po' meno gas del pattuito (il pattuito è di 74 milioni di mc, non consegnati sono stati 12 milioni di mc).
Sempre il 9 febbraio si sono avuti consumi in calo rispetto al giorno prima, l'8 febbraio.
Pochi si chiedono se il calo dei consumi e il meno gas dalla Russia si compensano. Pochi si chiedono se il meno gas datoci dalla Gazprom è insignificante o meno.
Per essere elementari si può dire che Putin non ci ha dato 12 (milioni di metri cubi) di gas, noi italiani abbiamo consumato meno gas pari a 24 (milioni di metri cubi) il 9 febbraio rispetto al giorno prima.
Quindi il meno gas che arriva dalla Russia è la metà delle fluttuazione naturale della domanda di gas in Italia. Dove con domanda di gas si intende: consumi industriali, quelli per uso termoelettrico, i consumi civili. Quindi tutti i consumi.
Altro ragionamento. Nel paese del sole si sono consumati 375 (milioni di metri cubi) di gas il giorno 8 febbraio. L'ammanco russo è stato pari a 12 (milioni di metri cubi) di gas: è tanto o è poco?
12 su 375 è pochissimo e corrisponde a perdere 64 € per una famiglia che guadagna 2000 €. La famiglia non va in bancarotta, non svuota i risparmi che ha in banca, non chiede ai figli di risparmiare perché il papà e la mamma hanno guadagnato 64 euro in meno su 2000.
Kensan.it
Invece in Italia per l'ammanco del gas russo (64 € su 2000 €) si stanno prelevando ingenti quantitativi di gas dalle scorte (i risparmi in banca), si intende pure fare ricorso alle scorte strategiche (i risparmi per fare studiare i bambini da grandi) e poi si dice alla gente di risparmiare gas metano e si paventa un possibile futuro razionamento del gas (famiglia a digiuno per risparmiare).
Tutto questo è un controsenso, è una enormità che non viene evidenziata ne dai mass media ne dai politici. Alcuni blog hanno messo in luce il problema. Nella trasmissione l'infedele di Gad Lerner diversi esperti hanno fatto presente le quantità di cui si sta parlando, però il giornalista ha fatto orecchie da mercante.
Per essere espliciti si può dire che in Italia manca il gas e che l'ammanco di gas dalla Russia è solo una goccia nel mare, una foglia di fico per coprire il problema della mancanza di gas rispetto alla voracità energetica delle famiglie, dell'industria e delle centrali termoelettriche.
La russia non è in grado di darci più gas, il petrolio è in continuo aumento, occorrerebbe affermare che siamo in un periodo di crisi energetica ma ne i politici e nemmeno i giornalisti hanno intenzione di fare una simile dichiarazione. E intanto ci raccontano frottole.
Fonte per i dati il Corriere della Sera.