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un paese lontano, lontano di nome Stivalone politici di tutte le risme
si sono prodigati per informatizzare le anagrafi di tutto il paese,
hanno convinto gli ingenui e un po' sciocchi cittadini che i loro dati,
le loro firme, le loro impronte digitali, le fotografie della loro
facciona, il loro iride e pure i loro dati sanitari, sarebbe stato
meglio metterli in forma elettronica.
I politici dicevano che era per l'efficienza, per il progresso, per la velocità e per risparmiare. Alcuni erano in buona fede ma altri spingevano semplicemente per una forma di società in cui il cittadino fosse più controllabile.
Dopo pochi anni chi pensava fosse giusto e doveroso controllare i cittadini si è messo all'opera.
Il comune di Capitalia ha una anagrafe elettronica, il tal politico Storhaker della regione Lascio aveva bisogno di alcune informazioni per necessità personali (una ragazza antipatica di nome Muleini voleva mettergli i bastoni tra le ruote, si era condidata alle elezioni del Lascio e minacciava di portargli via fino al 10% dei suoi elettori).
Il tale hacker (cracker) detto Stor dagli amici ha incaricato una sua ditta Autolascio di dare una occhiata nell'anagrafe elettronica dei cittadini di Capitalia in modo da portare alla luce le firme false raccolte dalla Muleini, invalidando la sua "discesa in campo".
Esistevano delle leggi per cui Stor ha fatto una cattiva azione andandosi a leggere i dati dei suoi corregionali per scopi personali. Ma la cattiva azione è stata fatta perché è stata scoperta dal tal Vetroni sindaco di Capitalia e concorrente politico che per fare dispetto a Storhacher ha sputtanato la sua incursione pirata nell'anagrafe cittadina.
Poi la storia continua con molti altri particolari e colpi di scena. Si narra che in un futuro lontano, lontano il primo ministro di Stivalone, tal Bruconi, abbia fatto una modifica costituzionale per cui Storhacker dovrà pagare solo una multa ma siccome il reato è prescritto non pagherà nulla. In un secondo processo la Muleini gli deve delle scuse e pure dei soldi per averlo diffamato.
Ma c'è una morale della storia: se dai una mano ti prendono il braccio e la mano la devi dare per legge.
Basarsi sull'oggettività come hanno fatto i cittadini che di buon grado hanno dato le loro informazioni più preziose allo stato di Stivalone e disinteressarsi delle volontà del sistema politico di controllare i cittadini, è un modo di vedere la realtà da miopi. Quest'ultima è una mia opinione.
I politici dicevano che era per l'efficienza, per il progresso, per la velocità e per risparmiare. Alcuni erano in buona fede ma altri spingevano semplicemente per una forma di società in cui il cittadino fosse più controllabile.
Dopo pochi anni chi pensava fosse giusto e doveroso controllare i cittadini si è messo all'opera.
Il comune di Capitalia ha una anagrafe elettronica, il tal politico Storhaker della regione Lascio aveva bisogno di alcune informazioni per necessità personali (una ragazza antipatica di nome Muleini voleva mettergli i bastoni tra le ruote, si era condidata alle elezioni del Lascio e minacciava di portargli via fino al 10% dei suoi elettori).
Il tale hacker (cracker) detto Stor dagli amici ha incaricato una sua ditta Autolascio di dare una occhiata nell'anagrafe elettronica dei cittadini di Capitalia in modo da portare alla luce le firme false raccolte dalla Muleini, invalidando la sua "discesa in campo".
Kensan.it
Esistevano delle leggi per cui Stor ha fatto una cattiva azione andandosi a leggere i dati dei suoi corregionali per scopi personali. Ma la cattiva azione è stata fatta perché è stata scoperta dal tal Vetroni sindaco di Capitalia e concorrente politico che per fare dispetto a Storhacher ha sputtanato la sua incursione pirata nell'anagrafe cittadina.
Poi la storia continua con molti altri particolari e colpi di scena. Si narra che in un futuro lontano, lontano il primo ministro di Stivalone, tal Bruconi, abbia fatto una modifica costituzionale per cui Storhacker dovrà pagare solo una multa ma siccome il reato è prescritto non pagherà nulla. In un secondo processo la Muleini gli deve delle scuse e pure dei soldi per averlo diffamato.
Ma c'è una morale della storia: se dai una mano ti prendono il braccio e la mano la devi dare per legge.
Basarsi sull'oggettività come hanno fatto i cittadini che di buon grado hanno dato le loro informazioni più preziose allo stato di Stivalone e disinteressarsi delle volontà del sistema politico di controllare i cittadini, è un modo di vedere la realtà da miopi. Quest'ultima è una mia opinione.
la miopia non è una questione semplice e riguarda molti aspetti, per esempio ci sono molti interessi di molta gente che portano verso una situazione di maggiore controllo.
Banalmente il fatto di diventare ogni anno più ricchi rispetto all'africano che continua da millenni a vivere con un dollaro al giorno ha diverse implicazioni come l'immigrazione che il governo vuole controllare con la carta d'identità elettronica.
Il fatto di esercitare pressioni su molti stati per avere le materie prime a bassi prezzi può farci vedere da alcuni estremisti dei paesi poveri come dei "prelevatori indebiti della loro roba" e magari possiamo essere malvisti noi occidentali. Questo può portare a maggiori controlli in occidente.
Le stesse BR avevano come obiettivo il rovesciamento del capitalismo per una uniformità economica italiana e quindi gli alberghi chiedono tuttora un documento per dormire.
Al di la del bene e del male del giusto e dello sbagliato voglio affermare che il controllo è frutto delle nostre scelte e dei nostri interessi spesso e volentieri.
I miei due centesimi.
Anonimo il 19 aprile 2005 con il titolo: e come fai a NON darli?.
considerarlo sbagliato non fa cambiare l'obbligo di fornirli
Il controllo che io ho sulla loro possibilità di CREARE un database, credo siamo d'accordo: ZERO.
Quindi miope a chi? Io ci vedo, anche mentre mi uccidono e io non posso farci niente, perchè sarebbe illegale farlo.
http://cavallogolOso.splinder.com