Vittime a lungo termine
Non è possibile stimare con precisione il numero di vittime dovute
alle radiazioni, le stime più recenti e neutrali provengono dal Chernobyl Forum
e contemplano effetti sulla popolazione delle aree limitrofe al
reattore e delle aree maggiormente colpite dalla ricaduta di scorie,
queste ultime per lo più in Bielorussia e Ucraina.
Gli studi citati per 20 anni come neutrali e effettuati dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) e poi dal Chernobyl Forum, sono discordanti da un altro studio commissionato da gruppi e personalità contrarie al nucleare: gruppi del parlamento europeo, Greenpeace e fondazioni mediche in Gran Bretagna, Germania, Ucraina e Scandinavia.
Vittime secondo istituzioni contrarie al nucleareNel rapporto presente nel sito di Greenpeace[2] e promosso da gruppi e personalità contrari al nucleare, si citano il numero di casi per le sole forme tumorali pari a 270 mila casi fra Ukraina, Bielorussia e Russia collegabili a Chernobyl. 93 mila riguardano persone destinate al decesso.
Il rapporto è molto ampio ma offre spesso solo valutazioni grossolane per la difficoltà di attribuire valori precisi a problemi come la sterilità, aborti, danni al sistema immunologico, al sistema endocrino, difetti cromosomici, invecchiamento precoce, malattie psichiatriche, malattie cardiovascolari e del sangue e malattie generiche riconducibili alle radiazioni. Da cui verranno presumibilmente altre vittime da imputare alla radioattività[3].
Vittime secondo il rapporto del Chernobyl ForumÈ stato riscontrato che molti individui hanno sviluppato tumori alla tiroide dovuti all'accumulo di iodio radioattivo all'interno dell'organo, fortunatamente le probabilità di guarigione da questo tipo di tumori è molto alta (fino al 99% per i casi legati a Chernobyl, il 90% nei paesi occidentali) e di conseguenza le vittime sono state relativamente poche secondo il rapporto dell'OMS. Inoltre l'assorbimento di iodio radioattivo sembra abbia un effetto considerevole solo sugli individui che erano ancora bambini nel 1986.
Anche studi epidemiologici sulle 600 mila persone, per la maggior parte militari, che parteciparono alla costruzione del rivestimento di cemento hanno evidenziato un aumento dell'incidenza di vari tipi di tumori, per lo più leucemie.
In questo modo è stato stimato che il numero di vittime dal 2006 in poi sarà di 4000 tra gli abitanti dei dintorni e i militari per salire a più 9000 persone considerando anche i dati sugli effetti a lungo raggio.
Per fare un paragone durante il disastro di Bhopal in India morirono 4000 persone in una sola notte e, si stima, circa 30 mila nel giro di qualche mese, ed un totale di 500 mila intossicati. È da tenere in considerazione che i dintorni di Chernobyl erano (e tuttora sono) molto meno popolati dei dintorni di Bhopal.
Critica ai dati dell'OMS
Alcuni giornali hanno riportato le lamentele di operatori sanitari ucraini che inviavano i propri dossier con elevati numeri di casi di cancro all'OMS ma tali documenti non venivano presi in considerazione e per l'OMS le vittime continuavano e continuano ad essere 4000 fino ad oggi. La giustificazione per il dato di 4000 morti è formulata da alcuni esperti che ritengono che all'epoca dell'incidente non vi era interesse nell'indagare e nel mettere in discussione quel numero offerto da istituzioni russe in quanto si era in era post URSS. Altri ritengono che l'industria nucleare abbia intenzionalmente nascosto la verità tramite l'OMS.
Una ricercatrice afferma "Siamo pieni di casi di cancro alla tiroide, leucemie e mutazioni genetiche non registrati nei dati dell'Oms e che erano praticamente sconosciuti 20 anni fa", ha detto Eugenia Stepanova, del centro scientifico del governo ucraino.
"Studi mostrano che 34.499 persone che presero parte alla ripulitura di Chernobyl sono morte di cancro dopo la catastrofe", afferma Nikolai Omelyanetes, vice capo della commissione nazionale per la protezione dalle radiazioni ucraina, inoltre secondo Nikolai il tasso di mortalità infantile è aumentato fra il 20 e il 30%.
Nikolai afferma inoltre che "Tutte queste informazioni sono state ignorate dall'Aiea e dall'Oms: gliele abbiamo mandate a marzo dello scorso anno (2005 ndr) e poi nuovamente a giugno. Non hanno detto perché non le hanno accettate"[4].
Kensan.it
Necessità di future riparazioniIl sarcofago non è un contenitore permanente e duraturo per il reattore distrutto a causa della sua affrettata costruzione, spesso eseguita a distanza con l'impiego di robot industriali; Inoltre il progetto originario aveva considerato una durata massima del sarcofago di 30 anni, in quanto esso era stato previsto solo come misura di emergenza temporanea per dare il tempo di realizzare una struttura permanente, e ci stiamo avvicinando pericolosamente a quel limite.
L'edificio sta invecchiando male e c'è il rischio concreto che un piccolo terremoto o il peso di una forte nevicata possa distruggerlo. Se il sarcofago collassasse potrebbe esserci il rilascio di un'altra nube di polvere radioattiva. Sono stati discussi molti piani per la costruzione di un contenitore più duraturo ma, finora, si sono rivelati tutti troppo costosi e pericolosi da mettere in atto. L'invecchiamento precoce del sarcofago è da imputare al forte livello di radioattività che indebolisce i materiali usati per la sua costruzione.
Il costo previsto per la nuova copertura si aggira attorno al miliardo di euro e forse anche di più, la difficoltà nel reperire i fondi è evidente e fino ad oggi sembra siano stati promessi soltanto i due terzi della somma necessaria.
I costi dovuti a questo genere di incidenti vengono assorbiti dalla collettività, in particolare il governo ucraino aspetta che arrivino fondi dall'Europa. L'esperienza di Three Mile Island e altre esperienze come questa di Chernobyl insegna che l'energia da nucleare ha questo genere di sovrapprezzo di solito pagato tramite le tasse anche dei cittadini italiani.
Testo tratto da Wikipedia, licenza FDL.
Fukushima
L'11 marzo 2011 avveniva il disastro di Fukushima. A distanza di 4 anni si cominciano ad avere i primi dati epidemiologici che sembrano andare nella stessa direzione di quelli denunciati dai medici di Chernobyl.
Tumori alla tiroide
Un articolo della Stampa riassume l'incremento di decine di volte dei casi di tumore alla tiroide nei minorenni (dai 18 in giù). Più in dettaglio il dottor Tetsuya Ohira del Fukushima Medical School denuncia dopo un approfondito screening che ha riguardato ~300'000 bambini e ragazzi di Fukushima (≤18 anni), 605 casi di tumore alla tiroide per milione di esaminati.
Tetsuya ha trovato a Fukushima circa 605 casi ogni milione di minorenni (≤18 anni).
Le statistiche nazionali giapponesi indicano una incidenza di questo tipo di tumore che va dai 5 agli 11 casi ogni milione di persone e sono riferite agli anni che vanno dal 1975 al 2008. È evidente che se si considerano solo i minorenni il numero di casi non può che diminuire dai 5-11 casi nelle statistiche nazionali.
Il rapporto tra l'incidenza dei casi trovati nello screening di Tetsuya (≤18 anni) e quello delle statistiche nel territorio di Fukushima (tutte le età) è di 50 ovvero i casi diagnosticati in passato di tumore alla tiroide sono (almeno) 50 volte di meno di quelli dello screening basato su ultrasuoni fatto dopo il disastro di Fukushima.
Una critica a Tetsuya è però fondata ovvero:
Tetsuya doesn't take into account that the national cancer registry was based on established cases of medical significance, vs the results of a high resolution form of screening which may be picking up anomalies which never would have reached medical significance.In pratica lo screening fatto ha sicuramente evidenziato tumori che possono non portare a casi clinici mentre le statistiche nazionali conteggiano solo casi di rilevanza medica. Occorre vedere col tempo quanti di questi 605 casi su un milione siano "falsi allarmi" e quanti siano realmente casi clinici. Certo che comparati con meno di 5-11 casi per milione delle statistiche giapponesi, c'è da rimanere sorpresi se ci fossero così tanti falsi positivi.
Comunque attendiamo altri studi che non mancheranno essendo il Giappone molto più capace di difendere la salute dei suoi cittadini dell'Ukraina e della Bielorussia.