𝒰na
interessante inchiesta pubblicata su L'Espresso elenca i molti indizi
che legano la morte di Ilaria Alpi e Mirian Hrovatin al traffico di
rifiuti tossici e nucleari. Indizi italiani, inchieste aperte dalla
procura, pass NATO, testimonianze in Somalia, altri testimoni scomparsi
in circostanze misteriose, l'elenco è lungo.
Probabilmente i governi o altre organizzazioni interessate a smaltire sostanze pericolose si rivolgono a questi apparati illegali. D'altronde se un cittadino ha necessità di smaltire i propri rifiuti e non ci sono possibilità convenienti e comode quel che fa è arrivare al primo corso d'acqua e gettare le proprie immondizie, non c'è da aspettarsi che i governi che li rappresentano facciano di meglio.
Una nave carica di rifiuti è stata sequestrata e c'è il sospetto che servisse come involucro per inabissare i rifiuti in fondo al mare, un personaggio molto sospetto con contatti ad alto livello è stato trovato in possesso di cartine con zone profonde di mare cerchiate, sono indizi. Se fossero confermati ci troveremo di fronte ad uno smaltimento in mare di rifiuti nucleari e d'altro genere attuato da stati sovrani occidentali.
Quando sento che il governo italiano ha intenzione di affidare a società europee le sue scorie nucleari che in Italia hanno provocato notevoli reazioni, mi chiedo se saranno stoccate nei pochi siti predisposti e momentanei o se saranno stoccate in fondo al mare con una vecchia carretta del mare come contenitore.
Questo genere di problemi non riguarda solo i pesci che vengono contaminati ma può riguardare anche noi se le quantità sono elevate. La catena alimentare è chiusa e quando vi entra del materiale radioattivo finisce nei nostri piatti.
Per esempio nel disastro ambientale avvenuto nel Golfo del Messico con la fuoriuscita di mezzo miliardo di litri di petrolio in pieno oceano, il greggio della Deep Water Horizon è entrato nella catena alimentare e le micro-alghe risultano contaminate anche in aree distanti dalla piattaforma.
L'ultima inchiesta in merito riguarda il porto Somalo di Eel Ma'aan vicino Mogadiscio che secondo alcune foto è stato costruito usando container che si sospetta non fossero vuoti ma carichi di sostanze che l'Italia ha deciso di smaltire. Greenpeace ha fatto una lunga inchiesta sui traffici di queste sostanze tossiche e radioattive da cui emergono molti sospetti e poche prove, molte complicità anche istituzionali che non fanno presagire nulla di buono circa l'accertamento della verità.
Da cittadino mi sembra evidente che questo è un modo di smaltire in modo economico i rifiuti e che con l'avvio del nucleare in Italia sarà un metodo molto gettonato. Quindi ci saranno altre Alpi e altri Hrovatin che ci rimetteranno la pelle col seguito di molti sospetti, autorità complici e poche prove.
Probabilmente i governi o altre organizzazioni interessate a smaltire sostanze pericolose si rivolgono a questi apparati illegali. D'altronde se un cittadino ha necessità di smaltire i propri rifiuti e non ci sono possibilità convenienti e comode quel che fa è arrivare al primo corso d'acqua e gettare le proprie immondizie, non c'è da aspettarsi che i governi che li rappresentano facciano di meglio.
Una nave carica di rifiuti è stata sequestrata e c'è il sospetto che servisse come involucro per inabissare i rifiuti in fondo al mare, un personaggio molto sospetto con contatti ad alto livello è stato trovato in possesso di cartine con zone profonde di mare cerchiate, sono indizi. Se fossero confermati ci troveremo di fronte ad uno smaltimento in mare di rifiuti nucleari e d'altro genere attuato da stati sovrani occidentali.
Quando sento che il governo italiano ha intenzione di affidare a società europee le sue scorie nucleari che in Italia hanno provocato notevoli reazioni, mi chiedo se saranno stoccate nei pochi siti predisposti e momentanei o se saranno stoccate in fondo al mare con una vecchia carretta del mare come contenitore.
Kensan.it
Questo genere di problemi non riguarda solo i pesci che vengono contaminati ma può riguardare anche noi se le quantità sono elevate. La catena alimentare è chiusa e quando vi entra del materiale radioattivo finisce nei nostri piatti.
Per esempio nel disastro ambientale avvenuto nel Golfo del Messico con la fuoriuscita di mezzo miliardo di litri di petrolio in pieno oceano, il greggio della Deep Water Horizon è entrato nella catena alimentare e le micro-alghe risultano contaminate anche in aree distanti dalla piattaforma.
L'ultima inchiesta in merito riguarda il porto Somalo di Eel Ma'aan vicino Mogadiscio che secondo alcune foto è stato costruito usando container che si sospetta non fossero vuoti ma carichi di sostanze che l'Italia ha deciso di smaltire. Greenpeace ha fatto una lunga inchiesta sui traffici di queste sostanze tossiche e radioattive da cui emergono molti sospetti e poche prove, molte complicità anche istituzionali che non fanno presagire nulla di buono circa l'accertamento della verità.
Da cittadino mi sembra evidente che questo è un modo di smaltire in modo economico i rifiuti e che con l'avvio del nucleare in Italia sarà un metodo molto gettonato. Quindi ci saranno altre Alpi e altri Hrovatin che ci rimetteranno la pelle col seguito di molti sospetti, autorità complici e poche prove.