Secondo i documenti recentemente declassificati relativi al dopoguerra
e ai tempi della guerra fredda, gli Stati Uniti tenevano aperta la
possibilità di un'invasione militare dell'Italia, scrive la rivista
americana The
National Interest.
Come spiegato dal magazine di geopolitica americano, Washington era disposta alla soluzione di forza nel caso il PCI avesse ottenuto il potere tramite le elezioni.
Gli Stati Uniti erano intervenuti nelle elezioni di alcuni Paesi durante la guerra fredda, tra cui in Cile, Iran e nei Paesi dell'America Latina, scrive The National Interest.
Secondo i documenti dei servizi segreti americani recentemente declassificati, uno dei casi più emblematici dell'ingerenza americana era l'Italia. Per cercare di evitare il successo dei comunisti nelle elezioni del 1948, la CIA aveva organizzato un'aggressiva campagna e allo stesso tempo di successo, sostenendo la Democrazia Cristiana anche con borse piene di dollari. Dal 1948 al 1968 la CIA ha stanziato più di 65 milioni di dollari ai partiti e sindacati italiani anti-comunisti, come sindacato presumibilmente la CISL. Quindi 20 anni dopo la fine della guerra gli USA continuavano la loro ingerenza in Italia.
Tuttavia nell'articolo si afferma che oltre al denaro gli Stati Uniti erano ancora pronti a mandare i marines in Italia per dare agli italiani un governo che meritavano secondo gli standard di Washington. Governo che gli italiani potevano sbagliare a darsi se avessero votato il PCI. Anche negli anni '60 gli Stati Uniti valutavano l'opportunità di usare la forza militare nel caso di vittoria dei comunisti alle elezioni.
Anche nell'agosto del 1960, pochi mesi prima che fosse eletto alla Casa Bianca John Kennedy, il Consiglio di Sicurezza Nazionale americano aveva proposto di usare la forza militare se necessario, anche unilateralmente, cioè con un attacco americano, se al potere fossero saliti i comunisti, si afferma nell'articolo. Tuttavia Eisenhower aveva dichiarato che un eventuale intervento militare sarebbe potuto avvenire solo con il coinvolgimenti di altri Paesi europei.
Un po' come nell'invasione dell'Iraq dove pur non avendo alcuna autorizzazione da parte dell'ONU comunque gli USA hanno attaccato Saddam Hussein con l'appoggio UK e di altri stati europei, con la fantomatica scusa delle "armi di distruzione di massa" partorita dalla fantasia della CIA e sostenuta dai media di tutto il mondo occidentale.
Da notare che la valanga di denaro proveniente dagli USA ha costruito un sottobosco di persone interessate a sostenere gli interessi USA nelle istituzioni italiane come è emerso nelle inchieste giudiziarie anche recenti relative al caso "Gladio", interessi che hanno destabilizzato più volte la democrazia in Italia e che hanno portato a molte vittime. Come è emerso anche nel rapimento dell'Imam di Milano Abu Omar dove i servizi segreti e le forze di polizia erano ai comandi degli interessi a stelle e strisce.
Come spiegato dal magazine di geopolitica americano, Washington era disposta alla soluzione di forza nel caso il PCI avesse ottenuto il potere tramite le elezioni.
Gli Stati Uniti erano intervenuti nelle elezioni di alcuni Paesi durante la guerra fredda, tra cui in Cile, Iran e nei Paesi dell'America Latina, scrive The National Interest.
Secondo i documenti dei servizi segreti americani recentemente declassificati, uno dei casi più emblematici dell'ingerenza americana era l'Italia. Per cercare di evitare il successo dei comunisti nelle elezioni del 1948, la CIA aveva organizzato un'aggressiva campagna e allo stesso tempo di successo, sostenendo la Democrazia Cristiana anche con borse piene di dollari. Dal 1948 al 1968 la CIA ha stanziato più di 65 milioni di dollari ai partiti e sindacati italiani anti-comunisti, come sindacato presumibilmente la CISL. Quindi 20 anni dopo la fine della guerra gli USA continuavano la loro ingerenza in Italia.
Tuttavia nell'articolo si afferma che oltre al denaro gli Stati Uniti erano ancora pronti a mandare i marines in Italia per dare agli italiani un governo che meritavano secondo gli standard di Washington. Governo che gli italiani potevano sbagliare a darsi se avessero votato il PCI. Anche negli anni '60 gli Stati Uniti valutavano l'opportunità di usare la forza militare nel caso di vittoria dei comunisti alle elezioni.
Kensan.it
Anche nell'agosto del 1960, pochi mesi prima che fosse eletto alla Casa Bianca John Kennedy, il Consiglio di Sicurezza Nazionale americano aveva proposto di usare la forza militare se necessario, anche unilateralmente, cioè con un attacco americano, se al potere fossero saliti i comunisti, si afferma nell'articolo. Tuttavia Eisenhower aveva dichiarato che un eventuale intervento militare sarebbe potuto avvenire solo con il coinvolgimenti di altri Paesi europei.
Un po' come nell'invasione dell'Iraq dove pur non avendo alcuna autorizzazione da parte dell'ONU comunque gli USA hanno attaccato Saddam Hussein con l'appoggio UK e di altri stati europei, con la fantomatica scusa delle "armi di distruzione di massa" partorita dalla fantasia della CIA e sostenuta dai media di tutto il mondo occidentale.
Da notare che la valanga di denaro proveniente dagli USA ha costruito un sottobosco di persone interessate a sostenere gli interessi USA nelle istituzioni italiane come è emerso nelle inchieste giudiziarie anche recenti relative al caso "Gladio", interessi che hanno destabilizzato più volte la democrazia in Italia e che hanno portato a molte vittime. Come è emerso anche nel rapimento dell'Imam di Milano Abu Omar dove i servizi segreti e le forze di polizia erano ai comandi degli interessi a stelle e strisce.
articolo che riprende parte del testo
di Sputnik.
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