Parliamo dei costi del bancomat e delle carte di Credito che significa Matercard e Visa. A tal proposito un commentatore dell'Eco di Bergamo di nome Federico Bassani scrive il 05-11-2019 su un articolo che parla dell'obbligo di Pos nei negozi:
Ho cartoleria, libreria ed edicola. Il Pos l'ho sempre avuto e lo utilizzo. Però bisogna fare dei distinguo, che chi non fa questo lavoro fatica a capire o non lo capisce proprio.Quindi riassumendo i costi di questo commerciante per le carte:
Innanzitutto: c'è davvero questa necessità di pagare un caffè con bancomat? Io sono convinto che i più vogliano farlo perchè .... fa figo...
In secondo luogo: se venisse da me un cliente che vuole comprare una rivista da 1 € e pagare con Bancomat, alle condizioni attuali non esiste. Su una rivista da 1 € il nostro guadagno è di € 0,19 (LORDI). Se paga con bancomat, ci viene addebitata una commissione di € 0,25 (e già siamo in perdita) e una 2a commissione variabile dello 0,70% sul valore della transazione.
Se pagasse con carta di credito c'è un'unica commissione dell'1,70%. A questi costi occorre aggiungere il noleggio del Pos che varia da € 15 a € 20 mensili; il costo della transazione da pagare all'operatore telefonico (2/3 cent) e il costo del rotolino di carta che nessuno ci regala.
Vi sembra conveniente? NO
- Mastercard/Visa: 1.70% sul valore dello scontrino + 2/3 cent per l'operatore telefonico + costo carta termica
- Bancomat: 0.25 € fissi + 0.70% sul valore dello scontrino +2/3 cent per l'operatore telefonico + costo carta termica
In questo caso il negoziante sulle riviste guadagna il 19% lordo, ho letto che i tabacchini guadagnano il 5% sui valori bollati e il 10% sulle sigarette, ho letto che ogni litro di benzina va al benzinaio qualche centesimo di euro. Queste categorie non possono certo accettare le carte.
Kensan.it
Dal guadagno lordo occorre levare le tasse che sono grosso modo la metà e poi le spese delle bollette e dell'affitto del negozio. Si ottiene così il guadagno netto sul quale vanno tolte le spese di commissioni delle carte di credito/debito.
Nel caso dell'edicolante che guadagna il 19% del prezzo sullo scontrino vanno tolte le tasse e quindi si arriva al 9.5% va tolta la percentuale di Mastercard (1.7%) e si arriva al 7.8% e vanno tolte le spese fisse del negozio.
Il problema è che se gli scontrini fatti ammontano a 200 mila euro all'anno il guadagno lordo è per diverse categorie molto basso, per esempio il 19% per la vendita delle riviste. Su questo 19% di 200 mila euro si pagano le tasse (intorno al 50%), bollette, affitto e altri costi fissi, quel che rimane è uno stipendio normale.
Da questo stipendio normale dell'edicolante si devono scalare le commissioni delle carte che non sono calcolate sullo stipendio ma sono calcolate sugli scontrini fatti ovvero sul 1.70% di 200 mila euro per la carta Mastercard, la più usata.
L'1.70% di 200 mila euro sono 3400 euro all'anno.
La domanda è: «voi che leggete questo testo e che avete uno stipendio normale sareste disposti a scalare il vostro stipendio di 3400 euro all'anno per permettere ai vostri clienti di pagare con le carte?»
Da notare che i nuovi sistemi di pagamento col cellulare del tipo Apple pay, Google pay e Samsung pay si basano su Mastercard e quindi aggiungono uno strato al sistema delle carte rendendolo più costoso in quanto le multinazionali citate vogliono una loro fetta di guadagno facendo aumentare le commissioni.
Satispay, invece, non è un sistema che dipende da Mastercard ma è indipendente con costi per l'esercente di 20 centesimi di euro sopra i 10 euro di scontrino e sotto è gratis.