Armiamoci e partite

Data: 15 apr 2015


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𝒟opo mesi di discussioni e proteste per la situazione di sporcizia e decoro urbano del mio paese si è deciso di rimboccarsi le maniche ed organizzare una domenica in cui i cittadini ripulivano la città. Si sono messi manifesti, organizzati gruppi sui social network, diffusi volantini. Abbiamo raggiunto qualcosa come 10-12 mila "mi piace" (su un paese di 15mila abitanti).

Volete sapere quanti eravamo la domenica mattina? 16 persone... e l'indomani la stessa gente che aveva confermato la sua partecipazione senza poi presentarsi, ha commentato che avevamo fatto ben poco rispetto a quanto sbandierato.

Della serie armiamoci e partite come in questa poesia del 1897 di Olindo Guerrini intitolata Agli Eroissimi (da tastiera aggiungo io):




traduzione

« Ah, siete voi? Salute o ben pensanti,
In cui l’onor s’imbotta e si travasa;
Ma dite un po’, perché gridate "avanti!"
E poi restate a casa?

Perché, lungi dai colpi e dai conflitti,
Comodamente d’ingrassar soffrite,
Baritonando ai poveri coscritti
"Armiamoci e partite?"

Partite voi, se generoso il core
Sotto al pingue torace il ciel vi diede.
O Baiardi, è laggiù dove si muore
Che il coraggio si vede,

Non qui, tra le balorde zitellone,
Madri spartane di robuste prose,
Che chieggon morti per compor corone
D’alloro, ahi, non di rose! »

 « Ah, siete voi? Salute oh ben pensanti,
in cui l'onore si mette in botte e si travasa;
ma dite un po': perché gridate "avanti!"
e poi restate a  casa?

Perché invece di affrontare i colpi e i conflitti,
soffrite comodamente l'ingrassare,
esortando i poveri coscritti
"Armiamoci e partite?"

Partite voi se il cielo vi ha dato
un cuore generoso sotto il grasso torace.
O cavalieri senza paura, è laggiù dove si muore
che si vede il coraggio,

non qui tra le balorde zitellone e madri
spartane[1] e chiacchierone che chiedono morti
per comporre corone d'alloro[2], ahi,
non di rose[3]! »

Kensan.it

[1] "Con lo scudo o sullo scudo" –  Era il saluto che le madri spartane rivolgevano ai loro figli prima della partenza per la guerra: essi potevano ritornare a casa portando lo scudo oppure essere riportati morti sullo scudo. Va ricordato che perdere lo scudo era sinonimo di diserzione e codardia, poiché non si poteva scappare senza esserselo tolto, data la sua pesante mole.

[2] L'alloro destinato a cingere le teste degli eroi.

[3] Le rose hanno le spine e pungono e forse s'intende madri senza cuore e pena per i morti.

Il racconto iniziale è basato su un commento di Fabrizio Arosio.



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argomento: Sociologia, articoli: Piove, governo ladro, Social Network, Le capacità degli italiani

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